AlpinismoAlta quota

Western Cwm: Kenton Cool tenta il concatenamento di Nuptse, Everest e Lhotse

CAMPO BASE DELL’EVEREST, Nepal — Prima la cima del Nuptse, poi quella dell’Everest e infine quella del Lhotse, vale a dire scalare tre montagne del Western Cwm in sequenza continua. Questo il grandioso progetto che vorrebbe provare nei prossimi giorni il veterano dell’Himalaya Kenton Cool. A suo dire, nessuno avrebbe mai tentato il concatenamento delle 3 vette in un unico attacco. L’alpinista inglese è partito ieri mattina all’alba dal campo base insieme all’amico Sherpa Dorje Gylgen: secondo i piani non farà rientro al base prima 19 maggio.

La valle del Silenzio, o Western Cwm: una vallata glaciale, il cui nome (Cwm appunto) in gallese significa “ciotola”. Tre i colossi da scalare: l’Everest, con i suoi 8848 metri la montagna più alta della terra; il Lhotse, con i suoi 8516 metri la quarta, e infine il Nuptse, il più basso dei tre, alto “solo” 7.861 metri. Il concatenamento delle tre vette del Western Cwm, se compiuto senza ossigeno, sarebbe davvero un’impresa da iron man.

“E’ stato un mio sogno irraggiungibile per diversi anni quello di provare a scalare le tre montagne che formano il Western Cwm – ha dichiarato Kenton Cool in base a quanto si legge sul suo sito -; Everest, Lhotse e Nuptse. La ragione per cui lo voglio fare è puramente egoistica; Il Western Cwm è uno dei posti più magici in cui io sia mai stato. Il Western Cwm è sempre stato speciale per me, fin da quando da ragazzo vidi la foto scattata da Chris Bonnington nel 1975. Mostrava un campo immerso nel Western Cwm, sormontato dalle vette di Everest, Lhotse e Nuptse. L’idea di salire le montagne che formano questo straordinario gioiello di valle mi ha catturato, e ora è finalmente giunto il momento di scalarle realmente”.

In base ai piani, Cool e lo Sherpa Dorje Gylgen dovrebbero essere partiti ieri mattina intorno alle 4.30 dal campo base. Tra l’11 e il 12 maggio vorrebbero provare la cima del Nuptse, scendendo al campo 2 dell’Everest tra l’12 e il 13 maggio. Tra il 14 e il 15 vorrebbero andare in vetta all’Everest e di ritorno anche al Lhotse, ovvero tra il 16 e il 17 maggio. Infine il rientro al base sarebbe previsto tra il 18 e il 19 maggio.

Kenton Cool e Dorje Gylgen Sherpa (Photo www.kentoncool.com)
Kenton Cool e Dorje Gylgen Sherpa (Photo www.kentoncool.com)

“Nelle ultime 24 ore ha preso forma il piano e c’è una possibilità che io possa sfruttare questa prima finestra di bel tempo della stagione – l’8 maggio Cool sul suo sito -. I prossimi 4 giorni prevedono venti relativamente moderati in quota (a 7500 metri e più su) e un gruppo di sherpa esperti hanno in mente di mettere le corde fisse fino alla cima dell’Everest e del Nuptse nei prossimi 2 giorni, dopo di che ci sarebbe una piccola finestra di bel tempo durante la quale vorrei scalare il Nuptse o il Lhotse. Poi i jet stream torneranno portando indietro venti che non rendono scalabili queste cime, e avrò bisogno di ridiscendere a campo 2 dell’Everest. Dopo di che i venti dovrebbero calare di nuovo, il che significa che dovrei essere in grado di risalire fino alla vetta dell’Everest e poi su quella del Lhotse”.

Nel suo report Cool, guida alpina britannica che ha salito numerose volte l’Everest portando in vetta i clienti delle spedizioni commerciali, non menziona l’ossigeno. Lascia solo una frase sibillina inerente allo stile della sua scalata.

“Spero di riuscire a scalare tutte e tre le montagne senza dover rientrare al campo base – si legge -, ma per farlo avrò bisogno di una gran dose di fortuna e un sacco di bel tempo. Non sono neanche del tutto sicuro che sia possibile scalare tutti e tre questi mostri nella maniera che vorrei, ma questa è di sicuro il motivo migliore per andare a provare. Se tutto andrà per il meglio sarò di ritorno al campo base tra 10 giorni ma fino ad allora ci saranno pochissimi o forse nessun aggiornamento da parte mia. Suonerà strano rispetto alle mie solite abitudini, ma in qualche modo è un ritorno a quello che è sempre stato in passato; soprattutto se si pensa che Hilary e Tenzing nella prima salita (60 anni fa quest’anno) non avevano nessuna delle tecnologie che usiamo noi oggi. La scalata sarà già abbastanza dura senza dovermi preoccupare di cose marginali, l’attenzione sarà tutta sulle montagne e su ciò che ne segue”.

Info: www.kentoncool.com

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