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Dalla vetta alla scomparsa, il racconto delle ultime ore al Broad Peak

Maciej Berbeka a 7500 metri (Photo Tomasz Kowalski polskihimalaizmzimowy.pl)
Maciej Berbeka a 7500 metri (Photo Tomasz Kowalski polskihimalaizmzimowy.pl)

SKARDU, Pakistan — A distanza di due giorni dal raggiungimento della vetta dal Broad Peak e della scomparsa di Maciej Berbeka e Tomasz Kowalski nella fase di discesa, è stato pubblicato sul sito della spedizione polacca il racconto delle ultime terribili ore. Artur Hajzer, leader del progetto Polish Himalayan Winter 2010 – 2015, spiega il susseguirsi dei fatti, nel giusto ordine cronologica e con dettagli di quote e orari: precisazioni che rettificano alcune prime informazioni, in un crescendo di preoccupazione che non lascia molta speranza sulle sorti dei due dispersi.

Quattro alpinisti hanno raggiunto la vetta del Broad Peak, di 8.047 metri, tra le 17 e le 18 del 5 marzo, e senza ritardi hanno cominciato la discesa. Secondo quanto scritto sul sito, l’idea era quella di scendere di quota il più possibile prima che facesse buio. L’ultimo a scendere dalla cima è stato Tomasz Kowalski, preceduto da Maciej Berbeka. Anche se ciascuno dei partecipanti aveva con sé un satellitare, Maciej Berbeka non l’ha usato non si sa per quale ragione. L’ultimo contatto diretto con lui risale alle 18 del 5, vale a dire dal momento di vetta.

Per circa 7 o 8 ore Kowalski e Berbeka avrebbero proseguito a una velocità drammaticamente lenta, su e giù sul tratto del passo, che normalmente richiederebbe circa un’ora. Secondo il racconto di Hajzer, Adam Bielecki ha raggiunto Camp 4 a 7400 metri intorno alle 21 del 5 marzo. Artur Małek è arrivato al campo 4 alle 2 del mattino del 6 marzo. Tomasz Kowalski e Maciej Berbeka hanno bivaccato al passo a 7900 metri, all’aperto. Kowalski avrebbe detto al telefono al capo spedizione Krzysztof  Wielicki che aveva difficoltà a respirare e che si sentiva stanco. Gli sono state date istruzioni per i primi soccorsi. Nell’ultima comunicazione alle 6.30 del mattino del 6 marzo, Kowalski avrebbe riferito di avere molte difficoltà e di riuscire a vedere Berbeka. Poco prima dell’alba Wielicki ha visto una frontale al passo attraverso il telescopio del campo base, posto a 4950 metri.

Dopo le 6.30, ora locale, non c’è stato più alcun contatto con gli alpinisti dispersi. All’alba Karim Hayyat ha lasciato campo 2 a 6200 metri di quota ed è arrivato a 7700 metri senza incontrare traccia degli alpinisti. Si sarebbe ritirato a campo 4 e da quel momento i due alpinisti sono stati dichiarati dispersi. Il tempo e la visibilità il 5 e il 6 marzo sono stati buoni. C’erano circa 35 gradi sotto zero a 8000 metri durante la notte e -27 durante il giorno. Non c’era vento. Krzysztof Wielicki ha tenuto monitorata per tutto il tempo la montagna con il telescopio dal campo base. Il 6 marzo Amin Ullah e Shaheen Baig sono saliti dal campo base: il primo è arrivato a campo 3, il secondo a campo 2.

 

Info: http://polskihimalaizmzimowy.pl

http://www.explorersweb.com

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