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Un anno fa moriva Walter Bonatti, in un libro il ricordo di un mito

Walter Bonatti (Photo Massimo Cappon)
Walter Bonatti (Photo Massimo Cappon)

BERGAMO — La mattina del 14 settembre 2011 su tutti i giornali italiani e su molti di quelli esteri torreggiava il volto di Walter Bonatti. Era il giorno dell’annuncio dalla sua morte, sopraggiunta nella notte a seguito della malattia. Da allora per tutto l’anno che è passato, lo scalatore è stato celebrato in molti modi dal mondo alpinistico e non: numerosi gli eventi in sua memoria, diverse le pubblicazioni che raccontano la sua vita, ultima “Walter Bonatti. Una vita libera”, appena uscita in libreria. Coloro che non fossero interessati a una biografia lineare, ma preferissero uno sguardo più critico e una lettura capace di tracciare il ritratto dell’uomo nei suoi rapporti col suo tempo, da non perdere “Walter Bonatti. L’uomo, il mito”, il saggio di Roberto Serafin edito nel febbraio scorso da Priuli&Verlucca.

Il libro di Serafin, penna storica della montagna, procede per tematiche, andando avanti e indietro sulla linea temporale e dando talvolta per scontato alcuni grandi eventi stranoti agli appassionati dell’alta quota (ricostruiti per sommi capi però, in modo tale da permettere di seguire il filo del discorso anche ai meno esperti del mondo dell’alpinismo).

I momenti clou della vita alpinistica di Bonatti ci sono tutti: dalla solitaria al pilastro sud-ovest del Petit Dru, alla tragedia del Pilone Centrale del Freney; dalla solitaria al Cervino alla vicenda del K2, naturalmente. Gli eventi vengono ricostruiti attraverso citazioni dello stesso alpinista, o dei suoi amici o ancora dei suoi “nemici”.

Oltre alle imprese alpinistiche, l’autore ricorda altri aspetti del personaggio, come le prese di posizione di Bonatti in merito a temi scottanti del mondo della montagna, le controversie di cui fu protagonista  sulle pagine dei giornali o dal vivo, i rapporti talvolta conflittuali con alcuni celebri contemporanei, come con Reinhold Messner negli anni ’80-’90.

Non manca infine il Bonatti sognatore ed esploratore, ovvero gli ultimi anni della sua carriera dopo “l’addio” all’alpinismo. Il corrispondente di Epoca teneva vivo il suo spirito bambino alimentando la fantasia con i grandi romanzi d’avventura: da Melville a Jack London, da Conan Doyle a Daniel Defoe e a Stevenson. Anche di questa nuova vita racconta Serafin, ricostruendo metodologia e carattere di un lavoratore, viaggiatore, talvolta reporter e fotografo, sempre e per sempre cittadino delle montagne del mondo.

Walter Bonatti. L'uomo, il mito - copertina
Walter Bonatti. L’uomo, il mito – copertina

 

 

Titolo: “Walter Bonatti. L’uomo, il mito”
Autore: Roberto Serafin
Casa editrice: Priuli&Verlucc
Pp. 173
Costo 16,50 €

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3 Commenti

  1. Ho letto ed apprezzato anche il breve cenno alla prima moglie , spesso considerata inesistente dalle cronache.E’ stato ed è un mio punto di riferimento..ma purtroppo ci sono anche anniversari di altri valenti alpinisti troppo presto dimenticati.

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