Sci alpinismo

Scialpinismo, al via il Tour du Rutor Extrême

La coppia Reichegger Holzknecht nell'edizione 2009
La coppia Reichegger Holzknecht nell'edizione 2009

VALGRISENCHE, Aosta —  Parte oggi in Valle d’Aosta per la 16esima edizione del Millet Tour du Rutor Extrême. Tra venerdì 30, sabato 31 marzo e domenica 1 aprile si correrà infatti la gara internazionale di skialp che dal 2011 è entra a far parte del circuito internazionale “La Grande Course”, nel quale per quest’anno costituisce l’unica tappa italiana. Al momento in testa alla classifica del circuito mondiale si trova il rancese Bon Mardion davanti all’azzurro Holzknecht, mentre in ambito femminile 4 atlete detengono il primo posto a pari merito.

La gara di scialpinismo si svolge tra le nevi valdostane di Arivier e Valgrisenche e ruota attorno al ghiacciaio del Rutor, situato nel Vallone di La Thuile. Sono circa 600 gli atleti in gara: oggi affronteranno la tappa più dura, con la conquista della Testa del Rutor, sabato quella più leggera, prima della tappa classica del “Rutor” di domenica. In totale sono 6.751 metri di dislivello, 2.565 più 1.892 più, ancora, 2.294 metri, una cavalcata regale in “bianco” fino a raggiungere quota 3.485 metri della Testa del Rutor e, domenica, i 3.422 metri dello Chateau Blanc.

Il cuore rimane Arvier, dove è già allestito il “Mountain Village Tour”, mentre altri punti cruciali di partenza ed arrivo saranno Valgrisenche per le prime due giornate e Planaval alla domenica. La stabilità atmosferica è annunciata da tutti gli esperti meteo, soprattutto oggi e sabato il tempo sarà decisamente soleggiato, mentre per domenica è prevista qualche nuvola in più.

Il Millet Tour du Rutor Extrême fa parte del circuito internazionale La Grande Course che racchiude le cinque gare più significative dello scialpinismo nel mondo, tutte con cadenza biennale a parte la gara francese Pierra Menta, che si svolge annualmente. Un circuito di qualità, avviato la scorsa stagione e suddiviso su due annate, 2011 e 2012, con una classifica chiusa a fine stagione scorsa per decretare il campione d’inverno, e una graduatoria finale individuale che verrà stilata a fine primavera, al termine del biennio.

Attualmente La Grande Course maschile è guidata dal francese William Bon Mardion (544 punti) davanti al valtellinese e recente vincitore della Pierra Menta Lorenzo Holzknecht (538 p) e a Guido Giacomelli (523 p), e se i prossimi tre giorni la sfida tra gli ski-alper sarà accesa, ancora più pepata si annuncia quella femminile. Dopo la bella vittoria alla Pierra Menta dello scorso 15-18 marzo, le azzurre Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini si sono attestate in vetta alla classifica de La Grande Course, a pari merito con le forti Laetitia Roux e Mireira Mirò Varela, tutte a 585 punti. La francese e la spagnola correranno in coppia al Millet Tour du Rutor Extrême, così come le due azzurre, e se nella gara valdostana le quattro fuoriclasse gareggeranno in due squadre è chiaro che, nell’ottica della vittoria individuale del circuito, il poker di “regine” si sfiderà all’insegna del tutte contro tutte.

Per chi vincerà il Millet Tour du Rutor Extrême ci sono in palio 200 punti, mentre 185 e 172 saranno quelli assegnati a chi completerà il podio, detto questo è immediatamente chiaro come i giochi per il comando de La Grande Course siano ancora del tutto aperti.Quando oltre alla Pierra Menta sarà in archivio anche la tre giorni di scialpinismo in Valle d’Aosta, La Grande Course si prenderà una pausa fino al 25 – 28 aprile, data della Patrouille des Glaciers (Verbier, Svizzera), ultima gara in calendario che deciderà i vincitori assoluti del challenge sugli sci e pelli di foca. Gli ingredienti per una grande tre giorni sportiva ci sono tutti, non resta che attendere domani mattina quando la prima tappa del 16° Millet Tour du Rutor Extrême sarà servita.

 

Info: www.tourdurutor.com

 

 

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Un commento

  1. A mio avviso queste competizioni sviliscono il significato più stretto dell’andare in montagna.
    L’alpinismo dovrebbe essere visto e praticato con un’altra essenza, che non è quella di “tritare kilometri” a testa bassa.
    Se non si coglie la bellezza di quello che c’è lassù…non ci si arricchisce di certo.

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