Pareti

Fabio Salini e Daniele Fiorelli verso la Patagonia

Supercanaleta Fitz Roy (Photo senseinaka.blogspot.com)
Supercanaleta Fitz Roy (Photo senseinaka.blogspot.com)

MORBEGNO, Sondrio — Ritorno in Patagonia per Fabio Salini. La guida alpina valtellinese, che nel 2008 ha messo a segno la prima ripetizione italiana della storica parete Ovest del Cerro Torre insieme a Matteo Bernasconi, volerà nel prossimo weekend verso El Chalten questa volta in compagnia di Daniele Fiorelli, anche lui guida alpina lombarda della Val Masino. I due stabiliranno gli obiettivi in base al meteo che troveranno: se il tempo lo consentirà proveranno a salire il Cerro Fitz Roy. Qualche anticipazione Salini la darà probabilmente venerdì prossimo a Colico, nella serata che terrà insieme all’ex socio patagonico, il Ragno di Lecco Matteo Bernasconi.

E’ da poco cominciata la nuova stagione patagonica, inaugurata qualche giorni fa dalla salita dello svizzero Michi Lerjen e del francese Korra Pesce della via dei Ragni sulla parete ovest del Cerro Torre. Proprio quella mitica via aveva portato fortuna tre anni fa a Salini e Matteo Bernasconi, che salirono in vetta al Grido di Pietra dopo solo una settimana dalla partenza da Milano.

Serata Colico Fabio Salini Matteo Bernasconi
Serata a Colico Fabio Salini Matteo Bernasconi

“Sette giorni in paradiso” è di fatti il titolo del video che racconta la loro bella impresa, la prima ripetizione italiana della storica via dei Ragni aperta nel 1974 da Casimiro Ferrari e compagni: i due protagonisti riproporranno il film venerdì prossimo 25 novembre, in una serata organizzata dal Cai di Colico. L’incontro, a ingresso libero, è alle 21 presso l’auditorium: un appuntamento imperdibile anche perché i due alpinisti presenteranno i prossimi progetti patagonici che stanno per partire.

Nei prossimi giorni infatti entrambi voleranno a El Chalten: Bernasconi insieme al collega Ragno di Lecco Matteo Della Bordella, con cui l’anno scorso aveva tentato di salire l’inviolata parete Ovest della Torre Egger, mentre Salini insieme a Daniele Fiorelli, guida alpina valtellinese della Val Masino. Proprio questi ultimi saranno i primi a lasciare l’Italia domenica prossima 27 novembre, e a iniziare una nuova avventura sulle splendide cime argentine.

“A differenza del 2008 non ho un progetto preciso per la Patagonia – spiega Salini -. L’idea è di scendere con il collega Daniele Fiorelli carichi di materiale. Se dovessimo trovare le condizioni ci piacerebbe intentar la Supercanaleta al Cerro Fitz Roy, diversamente, in caso di tempo secco e asciutto vorremmo salire l’estetico pilastro Casarotto, sempre al Fitz. Se la Patagonia sarà avara di sole (e per la legge della compensazione potrebbe essere così…) cercheremo di approfittare di eventuali finestre di bel tempo orientandoci su pareti meno impegnative”.

Per Fiorelli, istruttore delle guide e del Soccorso alpino, è la prima volta in Patagonia. Per Salini invece si tratta di un ritorno, non solo in Patagonia ma anche al Fitz Roy, che insieme a Bernasconi, avevano tentato subito dopo la salita lampo al Torre. Nel 2008 però i due italiani avevano deciso di rinunciare una volta arrivati all’attacco della parte rocciosa della salita della via franco-argentina, in quanto troppo stanchi per sostenere una scalata così impegnativa.

“Ne ho parlato qualche giorno fa anche con Giovanni Ongaro che ha una lunga esperienza in Patagonia – racconta Salini -: su queste montagne bisogna arrivare molto allenati, con una buona preparazione fisica, in modo da essere pronti a giocarsi al massimo l’occasione nel momento in cui si presenta. Quest’anno arrivo più in forma di tre anni fa, vedremo che tempo troveremo”.

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