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Nepal, elezioni sotto scacco

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KATHMANDU, Nepal — Ancora violenza in Nepal nel giorno delle elezioni. Nove persone hanno perso la vita mentre il popolo è stato chiamato alle urne. Secondo fonti di polizia cinque soldati e quattro ribelli maoisti sono rimasti uccisi in scontri a fuoco nella zona orientale del Paese.

I ribelli hanno fatto sapere di aver rapito 15 tra ufficiali di governo e personale di sicurezza proprio in concomitanza con l’apertura delle urne nella città di Dhankuta, nel Nepal orientale.

 
L’afflusso alle urne per ora sembra essere piuttosto basso. Soprattutto a causa dalla attività intimidatoria messa in atto dai ribelli e dai 7 partiti dell’opposizione nei confronti del popolo. L’obiettivo è quello di boicottare le consultazioni elettorali.
 
Più di 600 candidati si sono ritirati dalla competizione elettorale. Gli altri sono stati messi sotto protezione o trasferiti in luoghi sicuri. Secondo gli oppositori del governo, infatti, le elezioni indette da Re Gyanendra (le prime dal 1999) costituirebbero per il sovrano un ulteriore mezzo per rafforzare il suo potere.
 
Le urne si chiuderanno oggi alle 18 ora locale. Già nel tardo pomeriggio inizierà la conta dei voti.
 

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