AlpinismoAlta quota

Himalaya: numeri e statistiche di un autunno difficile

Messicano Badia Bonilla in cima al Manaslu
Messicano Badia Bonilla in cima al Manaslu (Photo courtesy Explorersweb.com)

KATHMANDU, Nepal — Una stagione difficile. Con poche cime, maltempo persistente, molti incidenti e qualche polemica. Questo il bilancio dell’autunno alpinistico himalayano, che si sta chiudendo in Nepal. Le statistiche sono state elaborate e comunicate da Ang Tshering Sherpa, presidente dell’Asian Trekking – una delle maggiori agenzie nepalesi – e collaboratore di Elizabeth Hawley.

Quest’autunno, sugli ottomila nepalesi, c’erano oltre 100 alpinisti esteri divisi in 14 spedizioni, di cui facevano parte anche un numero imprecisato di portatori d’alta quota. La cima più gettonata è stata il Manaslu, con 86 pretendenti ci cui 39 sono riusciti a toccare la cima. Poco frequentati invece gli altri: due spedizioni all’Everest, due al Dhaulagiri e due al Lhotse.

Sull’Everest Eric Larsen e 5 dei suoi sherpa hanno toccato la vetta il 15 ottobre, dopo 4 anni in cui nessuno ci era riuscito nei mesi autunnali.

Sui versanti tibetani degli ottomila si contavano invece 2 spedizioni sull’Everest, che non sono arrivate in cima, 3 spedizioni allo Shisha Pangma dove solo due sudcoreani sono saliti in vetta dalla via inglese il 14 ottobre, e ben 25 sul Cho Oyu.

Al Cho Oyu, compresi i portatori d’alta quota, si contavano qualcosa come 340 alpinisti totali. Pochissime però le cime: soltanto tre persone hanno toccato la vetta, tra il 2 e il 6 ottobre. Altri due hanno dichiarato di essere stati in cima, ma le loro dichiarazioni sono state contestate ed è attesa una verifica delle autorità sulla base di prove fotografiche.

I pochi successi sono stati determinati dalle difficili condizioni della montagna, colpita da bufere e carica di neve, che hanno provocato due diversi incidenti. Il più grave ha visto la morte dell’italiano Walter Nones sulla parete sud ovest mentre cercava di aprire una via nuova. Due  valanghe sulla via normale, invece, hanno travolto diversi sherpa che installavano le corde fisse causando solo feriti.

Altri incidenti mortali sono stati registrati sul Dhaulagiri, dove una valanga ha travolto e ucciso 3 giapponesi e la loro guida nepalese il 28 settembre, e sul Manaslu, dove un altro giapponese è morto al campo base. Da segnalare anche la morte del celebre alpinista nepalese Chewwang Nima Sherpa, che aveva salito 19 volte l’Everest e che è scomparso travolto da una valanga sul Baruntse.

Al momento, nessuna spedizione è più attiva sugli ottomila, mentre prosegue – agli sgoccioli – l’attività su montagne più base come l’Ama Dablam.

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Un commento

  1. Ieri 6 Novembre 2010 – Giorgio di passodopopasso (Pilota elicotterista dei Vigili del Fuoco di Torino) e Tore (Vigile del Fuoco di Cremona) hanno raggiunto la vetta dell’Island Peak a quota 6189 metri.

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