Alpinismo

Makalu, alla ricerca di Lafaille

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KATHMANDU, Nepal — L’attesa si è fatta ormai spasmodica. Da giovedì scorso familiari e collaboratori hanno perso i contatti con Jean-Cristophe Lafaille, l’alpinista francese impegnato in una difficilissima scalata solitaria invernale alla vetta himalayana del Makalu. Quest’oggi un aereo da ricognizione sorvolerà la montagna di oltre 8400 metri per cercare tracce dell’alpinista.

Le condizioni meteorologiche oggi sono buone, con vento intorno ai 35Km/h a 7500 metri d’altezza.L’obiettivo è quello di rintracciare almeno la tenda. Se la tenda è ancora al suo posto, non resta che l’ipotesi che Lafaille sia precipitato durante un passaggio fra il suo bivacco e la vetta. E’ questo il rischio peggiore quando si compiono scalate in solitaria, senza la possibilità di assicurarsi.
"Ho chiesto la ricongnizione di un elicottero e di un aereo" ha dichiarato la moglie e manager dell’alpinista Katia Lafaille all’agenzia AFP. "L’elicottero non può andare oltre una certa altitudine e si fermerà al campo base".
 
Giovedì scorso l’ultimo contatto di Lafaille con i suoi collaboratori. Il francese stava tentando l’attacco alla vetta. Le condizioni climatiche erano difficili. La temperatura dentro la tenda era di 30 gradi sottozero e la superficie esterna era totalmente ghiacciata all’esterno. Lafaille quella notte non ha dormito per l’altitudine e il freddo, ha spiegato la moglie.
 
Da allora, il silenzio. Che i collaboratori all’inizio hanno attribuito a problemi di collegamento. Le batterie del telefono satellitare di Lafaille erano molto basse. Ma dopo 72 ore Lafaille avrebbe dovuto essere di ritorno al campo base, dove c’è un altro telefono. Invece del francese si sono perse del tutto le tracce.

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