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Un illecito ambientale ogni 43 minuti

stefania prestigiacomoROMA – Aumentano, in Italia, gli arresti e le denunce per i reati ambientali: secondo gli ultimi dati, se ne commette uno ogni 43 minuti, per un totale di circa 12mila reati nel 2009. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha presentato a Roma il primo rapporto sul contrasto all’illegalità ambientale.

“Nel nostro Paese, le forze dell’ordine hanno rilevato oltre 12mila attività illecite, denunciato oltre 10mila persone arrestandone 188, ed effettuato 2.800 sequestri”. Questa la sintesi del ministro dell’ambiente, che ha voluto sottolineare i risultati incoraggianti dell’anno precedente che ha visto un incremendo del 31 per cento degli arresti, del 17 per cento dei sequestri e del 13 per cento delle denunce.

Il Primo Rapporto ha riguardato ogni aspetto della tutela ambientale: dall’inquinamento acustico a quello atmosferico, del suolo, idrico, paesaggistico con particolare riferimento all’abusivismo edilizio.

Il ministro Prestigiacomo ha inoltre evidenziato la gravità e la pericolosità dell’intreccio ambiente-criminalita’ organizzata.In particolare il ruolo delle cosiddette ecomafie, capaci di contaminare anche la “parte sana della società”.

“Le ecomafie – ha aggiunto – rappresentano il fronte piu’ preoccupante e complesso perche’ se un’organizzazione criminale svolge il suo business con i rifiuti puo’ farlo solo entrando in relazione con il sistema produttivo, con chi produce i rifiuti da smaltire e con chi dovrebbe controllarne il diretto smaltimento. I casi di inquinamento del suolo, che si rivelano essere la cartina tornasole principale del racket dei rifiuti, rappresentano la fonte dei reati piu’ gravi”.

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