Itinerari

L’Alta Via dell’Adamello (2)

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Ecco il terzo e quarto giorno di cammino della tappe dell’Alta Via dell’Adamello. Dopo aver visto le meraviglie dei primi due giorni del percorso, tra reperti storici e resti militari della Grande Guerra, le prossime due tappe saranno all’insegna delle bellezze artistico-naturali di queste suggestive montagne Alpine.

Dopo essere stati nel bellissimo rifugio Città di Lissone, zaino in spalla e via per la prossima tappa che è diretta al Rifugio Prudenzini.

Il percorso ha una durata di 4 ore e 45 minuti e prevede una passeggiata tra le anse che sono formate dal torrente Poia di Adamè per poi attraversare la Valle di Salarno, dove una volta arrivati a destinazione sarà possibile vedere anche i ruderi dell’antico rifugio Salarno, fatto in granito vivo, ma oramai diroccato.

Lasciate il Rifugio alle vostre spalle e seguite il sentiero che vi conduce sul versante orografico della vallata, da cui seguendo poi per la mulattiera selciata si giunge nelle zona dell’Adamè a quota 2019 metri, nel cuore del Parco regionale dell’Adamello. Qui da non perdere la possibilità di osservare la caratteristica forma ad U della valle, dovuta all’azione erosiva del ghiacciaio che fino all’ottocento scendeva in questa vallata per oltre un chilometro.

Proseguite per questa direzione fino alla baita Adamè dove bisognerà attraversare alcuni rivoli d’acqua presenti sul falsopiano. Arrivati alla località Cuel del Manzoler, camminate su un ampio pascolo dove sono ancora presenti grossi massi. Risalite fino al pendio Coster di Destra verso le cime di Poia, dove superando una depressione si percorre uno scosceso canalone.

Si supera il passo di Poia, e qui preparatevi ad ammirare il fantastico e suggestivo panorama su massiccio dell’Adamello e sulle vallate circostanti. A questo punto arriva la parte un pò più difficile della tappa di oggi: superare il piccolo ghiacciaio del Passo di Poia con l’attrezzatura necessaria e tanta prudenza.

Dopo aver lasciato la cresta scendete fino alla Valle di Salarno lungo il Coster di Sinistra. Sulla discesa attraversate il torrente Poia di Salarno che si dirige a valle dall’omonimo ghiacciaio giungendo fino al Rifugio Prudenzini, a 2235 metri di altezza. Dopo quasi cinque ore di scarpinata arriva il meritato riposo: la terza tappa dell’Alta Via dell’Adamello è compiuta.

Nella quarta giornata, lasciato il rifugio si segue il sentiero verso il passo del Miller risalendo il Coster di Destra della valle di Salarno. Si procede attraverso i prati dell’inizio del ripido versante, fino ad arrivare al lago di Dosazzo, formato dalle acque del Torrente Salarno. Qui il sentiero gira a sinistra e supera alcuni corsi d’acqua e un piccolo smottamento situato alle pendici del Monte Prudenzini.

Arrivati in quota si prosegue tra enormi pietre fino ad avvicinarsi ad un ripido canalino. Oltrepassate le propaggini meridionali del rilievo e avanzate verso la valletta che introduce al passo tra la vetta Prudenzioni e il corno di Macesso. In questa zona concedetevi qualche minuto per osservare la natura che vi circonda: l’ombra di alcune conifere, prati e radi alberi, da cui potrebbero far capolino anche caprioli o marmotte.

A questo punto iniziate la discesa, spaziando con lo sguardo sui panorami mozzafiato che vi attendono e oltrepassate dei lastroni granitici. Intraprendete quindi una dorsale percorsa da piccoli corsi d’acqua.

Procedete tra i verdi prati per raggiungere un tratto in falsopiano vicino alle sponde dl Lago Miller: un invaso artificiale, parte di un complesso sistema di bacini, dighe e condotte sotterranee che alimenta un impianto idroelettrico. Da qui svoltate a sinistra e proseguite fino al rifugio Gnutti a quota 2166 metri sul livello del mare.

Ancora due giorni di trekking e il cammino è concluso!

 

Emanuela Brindisi

 

 

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