Cercare la propria strada nel mondo, scegliersi un destino. Ishmael si sente perso e per ritrovare se stesso decide di intraprendere un viaggio nella natura più impervia e remota. Dopo sette tappe in sette luoghi di montagna approderà alla valle di "Ognidove".
Ishmael vive in montagna, nel cuore di una foresta e fa il taglialegna. La natura, espressione primordiale del mondo, lo appaga e lo nutre: acqua, terra e legna per scaldarsi, gli bastano. L’aria incontaminata e ricca di profumi è per lui soffio vitale.
Nonostante la pace che lo circonda, il protagonista si sente inquieto. Ha bisogno di trovare risposte, di capire se stesso, e allora parte per un viaggio che attraversa luoghi geografici, culturali e dell’anima.
Sette capitoli, sette tappe, sette "nunatak", ovvero antiche formazioni rocciose solitarie. Dalle Alpi all’America del Nord, Ishmael viaggia fisicamente e mentalmente. Ogni posto infatti, è occasione per riflettere sul difficile rapporto tra uomo e natura.
Lungo il cammino incontra altri viaggiatori: "vagabondi" come lui, gente semplice, ma anche grandi del passato. Scopre le tracce di coloro che in quei luoghi sono rimasti sepolti, travolti dai venti di guerra soffiati dall’odio e dai conflitti umani.
Finalmente nella valle di "Ognidove" può porre fine al suo peregrinare: questo infatti è il luogo delle risposte, delle verità, della conoscenza. Non importa dove sia realmente, perchè la si può trovare ovunque. E’ un posto simbolico, diverso per ciascuno di noi, che nasconde in sè i segreti dell’esistenza.
Il nuovo libro di Davide Sapienza è un "romanzo-viaggio", in cui la trama, gli eventi contano quanto le riflessioni. E’ un’opera sui generis, che sta stretta in qualsiasi definizione e che richiede tempo per essere assaporata fino in fondo. Leggetelo lentamente, perchè ogni parola qui ha un peso…
Valentina d’Angella
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Titolo: La valle di Ognidove |
