La ricerca della difficoltà (1900-1918)
L’affermarsi di alcune grandi personalità alpinistiche ed alcuni progressi tecnici quali il chiodo (Fiechtl), il moschettone (Herzog), la corda doppia, comporta, soprattutto nei massicci calcarei delle Alpi orientali, un rapido aumento delle difficoltà.
Decisamente in ritardo, soprattutto tecnico, in questa fase, l’alpinismo inglese e quello occidentale in generale (francese, svizzero e piemontese-valdostano), nonostante non manchino personaggi di rilievo e salite importanti. In particolare si ricordano le tre mitiche cordate cliente-guida di Fontaine & Ravanel, Ryan & Lochmatter e Young & Knubel che chiudono, negli anni tra il 1900 e lo scoppio della Grande Guerra, l’epoca eroica dell’alpinismo classico di stampo inglese, che rifuggiva da ogni mezzo artificiale.
L’iniziativa, nelle Alpi Orientali, passa decisamente nelle mani degli alpinisti di lingua tedesca, che saranno prima i dominatori (fino alla I Guerra Mondiale, affiancati da alcune validissime guide dolomitiche) e poi i protagonisti assoluti della storia, assieme ai grandi nomi dell’alpinismo italiano, negli anni ‘30, l’epoca del VI grado.
Nei primi anni del ‘900, fino al 1914, personaggi come Piaz, Preuss, Dibona ed ancor più Dülfer raggiungono un livello tecnico elevatissimo in considerazione dei mezzi dell’epoca, attestandosi intorno al V/V+. Un uso parsimonioso dei chiodi (ma nel caso di Dülfer, non poi così limitato) permette di superare tratti impensabili fino a poco prima.
L’ultima di queste guide é Angelo Dibona (nell’immagine), forse la più grande guida di tutti i tempi, che seppe risolvere i grandi problemi non solo nelle sue Dolomiti (Roda, Cima Una, Croz) ma anche nei massicci Austriaci (Laliderer) ed addirittura nel Bianco e nel Delfinato. Già Tita Piaz é una guida moderna, che esercita il mestiere esclusivamente per passione, ed opera le salite esclusivamente secondo il proprio desiderio.
Ma se l’etica severissima di Preuss non può, almeno in teoria, essere messa in discussione, e resta tuttora a monito nei confronti di chi é disposto ad eccessivi compromessi in nome della sicurezza o del “divertimento”, sarà soprattutto la strada dei più pratici Dülfer e Fiechtl ad essere seguita.