Itinerari

Una tre giorni in Valbodengo (1)

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La Valbodengo è una delle valli laterali della Valchiavenna. Stretta e difficilmente accessibile, anche grazie ad un divieto di circolazione oltre la località "Donadivo", ha mantenuto nel tempo quell’alone misterioso e quel fascino che solo le vallate ancora selvagge sanno suscitare.

L’itinerario qui proposto si sviluppa in 3 giorni. Tuttavia la lunghezza e le dificoltà del percorso non sono assolutamente proibitive e lo si può percorrere anche in una sola giornata. A patto però di non fermarsi mai, una sorta di maratona alpina senza avere il tempo di "buttare" in giro l’occhio o di restare fermi ad ammirare le bellezze di vallate incontaminate.

Accesso in auto:
Da Milano si prende la SS36 del passo dello Spluga e la si segue fino a Colico. Da qui si prende a sinistra per la Valchiavenna e si continua per statale fino all’abitato di Chiavenna. Giunti alla rotonda principale, quella con le indicazioni per Madesimo e il passo dello Spluga, o per il passo del Maloja, si prende la terza uscita e si prosegue fino all’abitato di Gordona.

Poco prima di entrare in paese si oltrepassa un ponte e subito dopo, dulla sinistra, si incontrano le segnalazioni per la Valbodengo. Nel bar della piccola piazza principale del borgo chiavennasco è possibile acquistare il permesso per salire lungo questa strada. Il costo è attorno ai 10/15 euro e il permesso ha durata stagionale.

Ma se la vostra è un’escursione che non verrà ripetuta forse conviene confidare nella buona sorte o nella clemenza dei pubblici ufficiali. Anche se la frequenza con la quale essi salgono fino a Prà Pincè, meta finale del vostro avvicinamento su quattro ruote, è veramente bassa.

La strada inizia a salire tra boschi di olmi e castagni, che nella stagione autunnale si riempiono di porcini, e dolcemente vi fa prendere quota. Passerete davanti ad un piccolo ristorante a conduzione familiare, in località Donadivo. Terrazza panoramica e i gnocchetti migliori della Valchiavenna…ricordatevelo al ritorno!

Subito dopo la strada diventa affascinanate. Scavata nella roccia vi troverete sulla sinistra metri e metri di strapiombo e sulla sinistra altrettanto, fino a che un ponte altissimo vi porterà sull’altro versante della stretta gola. Da li all’abitato di Prà Pincè è un attimo.

Primo giorno:
Lasciata l’auto al parcheggio della frazione si oltrepassa il ponte e si incomincia a salire sul lato destro orografico della valle. Piano piano si entra in una valle parallela alla Valbodengo, la Val Garzelli.

Con la mole del Monte Cucco sulla vostra destra il sentiero vi conduce dapprima all’Alpe Garzelli e, dopo 2 ore circa, all’Alpe campo (nella foto). Qui siete nell’ampio spiazzo glaciale della valle e, dritto davanti a voi sta il passo che vi condurrà al primo bivacco della 3 giorni.

La traccia prosegue verso destra, e sale lungo prati e sassi. In un’ora sarete al cospetto della Bocchetta del Cannone, lo stretto passaggio che conduce in Val Ledù.

E’ possibile, data la particolarità dell’esposizione, che anche a stagione avanzata la bocchetta risulti innevata. E’ consigliabile portare almeno un paio di ramponi per sicurezza, visto che le persone che passano da qui in un anno si possono contare sulle dita di una mano.

Dalla cima del passo la vista spazia dapprima su un laghetto e poi al bivacco Ledù (nome ufficiale Pedroni-Dal Pra). Dalla porta del bivacco in una giornata limpida la vista spazia su tutto il Lago di Como e sulle montagne che lo circondano.

Il bivacco è sempre aperto e dispone di 12 posti letto. Acqua disponibile è soltanto quella del laghetto, che in prevalenza è di scioglimento di neve, quindi poco indicata per bere.

 
Massimiliano Meroni 

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