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Vette dell’Appennino Centrale, una guida alla rinascita

Quando per la prima volta mi balenò in mente l’idea di approfondire la mia conoscenza dell’Appennino non avevo la più pallida idea di come districarmi tra quelle montagne a me sconosciute. Così, come prima cosa, sono andato in libreria in cerca di spunti e guide utili a chiarirmi le idee. Mi serviva una direzione da prendere e, a darmela, sono state le parole di Stefano Ardito. Giornalista di montagna dall’esperienza trentennale mi ha suggerito itinerari e percorsi a me ignoti, mi ha chiarito le idee su quello che sono gli Appennini, al plurale perché non stiamo parlando di un’unica montagna ma di un territorio in cui sussistono tante sfumature e tante differenze. Come d’altronde vale anche per le Alpi.

La copertina della guida

Con il tempo ho poi conosciuto Stefano di persona e siamo diventati colleghi, cosa impensabile per me al tempo. Ci siamo potuti confrontare e ho potuto apprezzarne meglio professionalità e stile. Qualità che si ritrovano anche nell’ultima guida nata dalla penna di Stefano, Vette dell’Appennino Centrale edita da Idea Montagna. Un testo dedicato alla scoperta di quella porzione di Appennino che negli ultimi anni ha vissuto momenti neri e drammatici. È il caso del terremoto dell’Aquila che nel 2009 ha devastato la città e molti altri piccoli centri abruzzesi; ne è un esempio il sisma del 2016 che ha raso al suolo Amatrice, Accumoli, Campotosto tanti altri borghi del centro Italia. Luoghi che oggi si stanno lentamente rialzando, facendo affidamento sulla proprio forza di volontà e su quel ricco territorio da valorizzare e far conoscere.

“Questa guida, che nasce da una lunga frequentazione di queste montagne, ha i piedi per terra ma vuole guardare al futuro scrive Ardito nell’introduzione. Un futuro che inizia scarponi ai piedi e con tanta voglia di faticare su per i sentieri della tradizione. È così che si è “rialzata” Amatrice dopo il terremoto: con una grande e partecipata escursione sul tracciolino di Annibale. Duecento e più soci Cai da tutto il centro Italia che si sono ritrovati, in un’uggiosa giornata d’Inizio autunno, per camminare insieme guardando verso valle a quel che rimaneva di Amatrice.

Perché non partecipare tutti a questa rinascita? È questo lo spirito con cui apro la guida e inizio a leggere i suggerimenti di Stefano. La sua penna ci accompagna alla scoperta di sentieri e cime tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Ma non solo perché sfogliando il testo si nota cura a  tutto quello che è il contorno del camminare. Andare in montagna non è solo salire verso una cima, è immergersi in territorio impregnato di storia e cultura come ci ricorda Stefano; è muoversi in un ambiente naturale ricco di flora e fauna. In questo caso ricco di endemismi unici come l’orso marsicano o il lupo appenninico, veri e propri simboli del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

 

Qualche numero

La guida illustra 80 itinerari accompagnando il lettore alla scoperta di 152 vette sparse tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. 4 i parchi nazionali toccati, più varie aree protette regionali. Infine, per i più ambiziosi appenninisti del Club 2000, la guida include 114 delle cime oltre i 2000 metri che compongono l’elenco.

Attuale il testo racconta le nuove ferrate del Gran Sasso e i sentieri sui Monti Sibillini e su quelli della Laga modificati dagli ultimi eventi sismici.

 

Titolo: Vette dell’Appennino Centrale

Autore: Stefano Ardito

Editore: Idea Montagna

Pagine: 320

Prezzo: 25 €

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