Meridiani Cammini, la nuova testata di Editoriale Domus. “Un atto di coraggio”

Una bella e classica foto della Via Francigena capeggia sulla copertina della nuova testata di Editoriale Domus, Meridiani Cammini. Dalla grafica essenziale il nuovo trimestrale, curato e diretto da Walter Mariotti, è pensato per chi vuole rallentare e andare alla scoperta di storia, natura e cultura in modo salutare ed ecosostenibile.

Mariotti, camminatore originario di Siena, non ama definirsi un appassionato. “Sono un praticante” cresciuto tra le montagne appenniniche. “La montagna ho iniziato a frequentarla da piccolo in inverno. Sull’Amiata ho imparato a sciare poi, crescendo, mi sono avvicinato anche al mondo del cammino estivo”. Oltre alle cime di casa ha frequentato molto anche le Alpi e non si è fatto scappare l’occasione di una scappata in Himalaya, tra Tibet e Ladakh. Esperienze utili per comprendere e mettere insieme un prodotto per camminatori. Dopo tante esperienze editoriali per alcuni dei più importanti gruppi italiani eccolo infatti a raccontarci- per dirlo con un gioco di parole – del nuovo cammino editoriale intrapreso da Domus con Meridiani Cammini.

 

Camminare, la più antica forma di movimento permette di osservare la natura da un’altra prospettiva, di osservarne le forme e le architetture?

“Meridiani Cammini contiene, al suo interno, un’attenzione particolare per le architetture e le forme naturali.

L’architettura e il design si possono definire in tanti modi, io prendo però in prestito le parole di Michele De Lucchi, designer, architetto e accademico italiano, che spiegano come l’architettura sia qualcosa di relativo alla distanza da un oggetto. Se si è molto distanti da un oggetto si vede un paesaggio, quello che nel gergo dell’architettura si definisce landscaping; avvicinandosi si entra nel settore dell’urbanistica, si vede una città, un Masterplan, delle forme; Proseguendo oltre si entra nella dimensione degli edifici e dell’edilizia; quindi si incontra l’architettura interna, a dimensione dell’interior e del design. Sono distinzioni soggettive, in funzione dell’occhio dell’osservatore che sperimenta un percorso di avvicinamento. Molto di questo mio approccio, personale e professionale, è stato trasportato all’interno del nuovo giornale”.

Cos’è Meridiani Cammini?

“Di certo non è una guida. Tra i contenuti ci sono ovviamente alcuni contenuti pratici sul percorso, ma l’obiettivo del lavoro si è concentrato sul fare del giornalismo: dare informazioni soggettive, personali, che raccontino delle impressioni, delle esperienze personali di chi su quel cammino si è cimentato. Impressioni che possono essere utili a chi ha voglia, desiderio o interesse verso quello stesso percorso. Un insieme di informazioni utili a chi vuole, per l’appunto, mettersi in cammino.

Abbiamo quindi due piani, uno orizzontale e uno verticale, che si intersecano tra loro dando forma e struttura alla rivista. Da un lato le informazioni pratiche, dall’altro un approfondimento soggettivo, dove si racconta cosa può succedere durante un cammino”.

 Da direttore, ma anche da praticante, cosa pensa dell’atto in se del camminare?

“I grandi camminatori dicono che è un gesto eversivo. Io non so se sia eversivo, ma certamente è coraggioso. Coraggioso perché camminare significa scegliere di fare in una settimana quello he si potrebbe fare in un’ora, con comodità e facilità.

È vero però che comodità, facilità, risparmio del tempo, sono tutte dimensioni contemporanee. Camminare riporta invece a un momento della storia, a quei 300mila anni fa di cui non sapevamo quasi nulla, ma che hanno rappresentato l’evoluzione dell’uomo moderno. Ora sappiamo, l’ha dimostrato la scienza, che per tutto quel tempo l’uomo ha viaggiato a piedi diventando sapiens. Un percorso evolutivo durato migliaia di anni rispetto a quelli di cui noi abbiamo testimonianza. Cosa sia davvero successo non lo sappiamo, ma una cosa è certa: da una piccola valle dell’Africa gli uomini hanno camminato in tutto il mondo, hanno colonizzato tutta la superficie terrestre. Si sono riprodotti e moltiplicati.  Noi eravamo, siamo e saremo dei camminatori”.

Parliamo ancora un po’ della rivista. Perché inaugurare la testata con la via Francigena?

“Come camminare è coraggioso anche fare un nuovo giornale lo è perché, oggi, le riviste chiudono e non aprono. Decidere di lavorare a un nuovo progetto editoriale è un po’ come andare in montagna a fare fatica con gli amici che domandano ‘perché? Chi te lo fa fare?’.

È difficile spiegare perché la Francigena. Direi però che è stata scelta per due ragioni: il grande interesse che si è sviluppato negli ultimi anni attorno a questo percorso e poi per il contenuto culturale e spirituale legato all’itinerario”.

Andiamo ancora più nel dettaglio. La Via Francigena è lunga 1700 chilometri, perché proprio la porzione che da Lucca a Roma?

“In questo tratto abbiamo rilevato un grande interesse in quanto permette di condensare, più di altre parti, tutte le esperienze che si possono fare del cammino. Quello che va da Lucca  Roma è un tratto centrale, quasi mitico per chi la percorre, oltre a portare con se un grande valore simbolico.

La Francigena tutta non è uno dei tanti cammini, è invece un percorso che, come quello di Santiago, contiene in se tanti valori anche spirituali. Era la strada che dal nord Europa si percorreva per raggiungere Roma e quindi Brindisi dove poi ci si imbarcava verso Israele e poi ancora a piedi fino al Santo Sepolcro, a Gerusalemme.

Alla base della Francigena ci sono radici profonde, valenze che nel mondo d’oggi sembrano dimenticate ma solo superficialmente. Per questo assume un valore che va oltre quello dello sport e della performance atletica”.

Un grande nuovo cammino per Editoriale Domus. Dove ci porterà con i prossimi numeri?

“Quest’anno toccheremo solo cammini italiani e il prossimo sarà dedicato ai cammini materani. Quei quattro itinerari che dalla Puglia, in particolare dalla zona di Bari, raggiungono Matera che quest’anno si presenta come Capitale Europea della Cultura”.

 

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