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L’appello di Tarcisio Bellò: Un aiuto per il centro Cristina Castagna e per la famiglia di Imtiaz

Dopo il duro ritorno alla normalità per Tarcisio Bellò è tempo di tirare le somme e fare qualche riflessione su quanto accaduto in Pakistan. “La spedizione, Lions Melvin Jones Peak – Hindukush 2019, con la scalata di una cima inviolata di 5800 metri aveva l’intento di finanziare il progetto ‘Climbing Center Cristina Castagna’. Il centro d’arrampicata fa parte di un più grande progetto umanitario iniziato dieci anni fa con la costruzione di un acquedotto e di un ponte. “Per tutti questi lavori non sono mai stati chiesti aiuti diretti agli amici, ma sono sempre stati autofinanziati grazie a serate e altri servizi” spiega Tarcisio. I tragici accadimenti di questa ultima spedizione, purtroppo, hanno “stravolto le iniziative programmate” allungando probabilmente i tempi di realizzazione del centro d’arrampicata.

Non si tratterebbe solamente di un luogo dove divertirsi e passare il tempo libero, quella che si vorrebbe organizzare è una scuola di alpinismo nazionale pakistana con la prospettiva di formare in futuro delle guide di montagna e magari anche degli esperti di soccorso alpino”. Attualmente in Pakistan non esiste nulla di simile, spiega Tarcisio. “Le guide di montagna saranno estremamente importanti per lo sviluppo delle attività alpinistiche, considerato che in Pakistan si ergono cinque dei quattordici ottomila tra cui il K2, la montagna degli italiani”.

Il Pakistan offre grandi possibilità per quanto riguarda un turismo attento alla natura e al territorio, ne è un esempio il boom che ha visto aumentare il numero di visitatori da 30mila a 2,5milioni in appena cinque anni. “Anche per l’alpinismo ci sono ancora grandi opportunità, anche sulle cime minori ci tiene ad aggiungere Bellò. “In due decenni in Hindukush le nostre spedizioni hanno scalato cinque cime inviolate di 6mila metri, un altro seimila per una via nuova e ancora abbiamo accumulato decine di salite su vette di 5mila metri”. In tutte queste occasioni non abbiamo mai avuto il minimo incidente, salvo quest’ultima sfortunata e dolorosa occasione che nonostante tutto è divenuta esperienza umana di profonda e toccante amicizia con i compagni e con la popolazione locale”.

L’appello

“Se ci saranno i fondi, i corsi per la scuola di alpinismo verranno tenuti da guide titolate italiane, la raccolta di questi è però molto complessa. “Trovare, in breve tempo, nuove forme di finanziamento istituzionali è veramente molto difficile. Per questa ragione abbiamo avviato la raccolta fondi attraverso la piattaforma Gofundme invitando gli amici appassionati di montagna, del Club Alpino Italiano e di varie Associazioni, a sostenerci”. I fondi raccolti saranno destinati alla realizzazione del centro Cristina Castagna; alla copertura “dei costi del soccorso con l’elicottero, senza il quale saremmo tutti morti sulla montagna”; in aiutoalla moglie e ai quattro figli dell’amico Imtiaz, scomparso sotto la valanga. Vorremmo aiutarli sostenendo la vita della famiglie e l’istruzione dei ragazzi nei prossimi anni”.

 

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