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Bike4heritage: in bici alla scoperta del patrimonio culturale della Valle d’Aosta

Continua il viaggio di presentazione di Montagna.tv all’ edizione dello speciale Outdoor Bike che i lettori potranno trovare allegato al primo numero della nuova testata di Editoriale Domus, Meridiani Cammini, in edicola a breve.
Il viaggio si articolerà in 16 appuntamenti in cui attraverso le interviste ad alcuni testimonial locali vi presenteremo alcune delle migliori destinazioni per la bici in montagna sulle Alpi.

Unire, in modo sinergico, l’amore per il Patrimonio dell’Umanità e la mountain bike, è questa la mission di Corrado Pedelì.

Corrado è istruttore e guida di mountain bike della Federazione Ciclistica Italiana e insegna tecniche di guida di mountain biking alle categorie giovanili nei veloclub valdostani e, nel contempo, svolge l’attività di guida cicloescursionistica in collaborazione con PleinAirMTB. Ma, prima ancora, è un progettista restauratore e formatore che opera nel settore del restauro dei beni culturali, anche come consulente UNESCO-ICCROM.

NOME: Corrado
COGNOME: Pedelì
NATO IL: 09.05.1963
SEGNO ZODIACALE: toro
NATO A: Aosta
VIVE A: Aosta
ATTIVITÀ: Maestro/Guida FCI di mountain biking.
LIBRO: “Conservation Practices on Archaeological Excavations: Principles and Methods

 

Le tue competenze ti hanno portato a instaurare un rapporto singolare con un territorio ricco di beni architettonici inseriti in un contesto naturale invidiabile, ce ne vuoi parlare?

“Il mio rapporto con il territorio è principalmente legato alla mia professione in ambito di beni culturali: mi occupo da oltre 30 anni di conservazione e restauro di siti archeologici, di beni architettonici e di monumenti disseminati sul territorio, in Valle d’Aosta e in altri luoghi del mondo. Il loro essere, la loro localizzazione, le loro condizioni sono strettamente legati ai luoghi del territorio in cui essi si trovano, quindi al clima specifico e, non ultimo, alle persone che li frequentano e talvolta li utilizzano. Luoghi, patrimonio culturale e aspetti sociali sono, per me, un unico sistema, il “sistema territorio”. La bicicletta è diventata parte integrante di questo sistema: è il mezzo (e non il fine) per poter esplorare l’immenso e ricco patrimonio che il territorio custodisce.

“Pedalando i beni culturali”, motto che utilizzo sui social, è possibile raggiungerli e conoscerli da un altro punto di vista, con altri ritmi e attraverso percorsi alternativi rispetto a quelli più comuni. In questo modo si colgono importanti relazioni fisiche, temporali e concettuali che legano i beni culturali al territorio e viceversa, si comprendono la storia e le trasformazioni. Tutti aspetti, questi, impossibili da percepire muovendosi in auto o talvolta anche a piedi. È stata proprio questa presa di coscienza a scatenare in me l’intuizione di trasformare il mio approccio in un’esperienza da condividere con altri. Ecco come nasce bike4heritage – B4H (bici per il patrimonio culturale), un contenitore di proposte cicloturistiche dai forti contenuti culturali”

Quale è la mission di bike4heritage?

“Bike4heritage, nasce come un contenitore di proposte cicloturistiche dai forti contenuti culturali, nell’accezione più ampia del termine, ovvero, non solo beni archeologici o storici propriamente detti ma anche prodotti del territorio DOP e DOC e luoghi di produzione, anch’essi patrimonio culturale di cui la nostra regione è ricca. C’è un legame fortissimo e indissolubile tra passato remoto e produzioni contemporanee della Valle d’Aosta, tra castelli e vigneti, tra strade di epoca romana e viabilità moderna. La Valle d’Aosta è un museo a cielo aperto, un museo itinerante che come tale si presta ad essere esplorato in movimento, in bicicletta per l’appunto. Gli itinerari ciclo-culturali possono essere infiniti, avere contenuti e difficoltà diverse, essere pedalati con mountain bike tradizionali o con e-bike, in autonomia o accompagnati da un maestro/guida di mountain biking. Sono questi i percorsi che prediligo, che prima percorro in solitudine per ritracciarli e poi poterli condividere con le persone che accompagno; sono i percorsi che racconto entusiasmandomi ogni volta, cercando di far capire e rivivere momenti del passato ma anche la gioia di chi, come me, ha avuto la fortuna di riscoprire antichi tracciati, riprogettandoli per renderli fruibili a tutti gli appassionati di bici, natura, prodotti, enogastronomici e cultura.

È un progetto ambizioso che ha come obiettivo la de-musealizzazione dei siti archeologici e storici, ovvero di quei siti che idealmente assumono la connotazione di musei a cielo aperto e, come tali, potrebbero trasmettere una sorta di timore reverenziale poiché si mostrano austeri, difficili, forse addirittura noiosi o inappropriati per un contesto turistico e vacanziero. In quest’ottica bike4heritage vuole accorciare le distanze tra patrimonio culturale, territorio e turista, rendere più facile e divertente la riscoperta dei luoghi storici. I grandi obiettivi non si raggiungono mai da soli quindi il progetto ha richiesto la sinergiacon alcuni soggetti chiave del settore turistico valdostano: l’Ufficio del Turismo della Regione Valle d’Aosta e l’Associazione degli Albergatori Valle d’Aosta (ADAVA), che sta svolgendo un ruolo fondamentale nell’ambito della valorizzazione del territorio. Personalmente credo che “fare cicloturismo” oggi non possa significare semplicemente pedalare nel territorio bensì progettare itinerari ragionati per il territorio, i cui contenuti non sono “pescati dal cilindro delle risorse” (infinite in Valle d’Aosta) ma selezionati e relazionati tra loro secondo un preciso disegno il cui scopo è quello di far vivere intensamente un’esperienza unica, appropriandosi del territorio e di ciò che esso offre”.

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