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Successo degli atleti Salewa alla Red Bull X-Alps

Dopo dieci giorni, 1.979 chilometri, 40 ore di volo e 77 ore a piedi, per la sesta volta consecutiva l’atleta Salewa Chrigel Maurer ha passato per primo il traguardo di Monaco della Red Bull X-Alps. Diciotto ore dopo è arrivato il francese Maxime Pinot, fra i più forti atleti della disciplina ma alla sua prima esperienza a quella che viene considerata la più dura adventure race del mondo. Ci sono volute altre 11 ore perché arrivassero, fianco a fianco, i terzi classificati a pari merito: un altro francese, Benoit Outters, secondo alla passata edizione, e l’atleta austriaco Salewa Paul Guschlbauer, che per la quarta volta conquista il gradino più basso del podio.

Quest’anno gli atleti hanno incontrato condizioni temibili, giornate di pioggia in cui era quasi impossibile volare e molta neve in quota, dove alcuni sono stati costretti a passare la notte. “Gli ultimi nove giorni sono stati incredibilmente intensi – spiega Chrigel Maurer, originario di Adelboden in Svizzera – e questa è una vittoria di tutto il mio team, che ha veramente dato il massimo. Senza il loro supporto non avrei mai potuto coprire una simile distanza così velocemente. In particolare è stato fantastico avere intorno delle facce familiari durante le giornate di pioggia che ho incontrato proprio a casa mia, in Svizzera. Mi ha aiutato a non fermarmi mai.

La compagnia di Paul Guschlbauer, atleta Salewa originario di Hallein vicino a Salisburgo, lungo gli ultimi cento chilometri della gara è stata diversa ma non meno stimolante. La lotta per il terzo posto con il francese Benoit Outters, arrivato secondo nel 2017, è stata così ravvicinata che alla fine i due hanno deciso per la soluzione più sportiva, tagliando il traguardo insieme. Per il 35enne austriaco il gradino più basso del podio è un’abitudine, avendolo conquistato ininterrottamente dal 2011 con la sola eccezione della edizione 2013.

Il secondo austriaco della squadra di atleti Salewa, Simon Oberrauner, è più che soddisfatto della sua seconda partecipazione alla competizione. Il suo sesto posto nella gara attuale non migliora il risultato dell’esordio del 2017, quando da rookie era giunto quinto. Ma arrivare al traguardo di Monaco nonostante i problemi alla gola e all’orecchio che lo hanno afflitto dal primo giorno è un successo che conferma il talento del 28enne di Graz e le sue brillanti prospettive per il futuro.

Un altro atleta che è ha dovuto gareggiare venendo a patti con il proprio fisico è il meranese Aaron Durogati. Nel 2017 si era dovuto ritirare per un problema al ginocchio, e quest’anno ha gareggiato una strategia prudente, focalizzata più su se stesso che sugli avversari, e all’attento utilizzo di taping e agopuntura per tenere sotto controllo il ginocchio incriminato. Per il 33enne due volte campione mondiale di parapendio, aver raggiunto il traguardo in 10 giorni e 17 ore è una vittoria personale

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