Alpinismo

Karakorum: troppe spedizioni e i portatori scarseggiano

Le agenzie internazionali che organizzano spedizioni alpinistiche hanno denunciato nei giorni scorsi la mancanza di portatori sul ghiacciaio del Baltoro. Non una novità, a dire il vero.

Ogni alpinista che arriva con una jeep da Askole (3040m) per iniziare il trekking verso il campo base del K2 sa di avere due portatori per la propria attrezzatura e altri 4/6 per quella comune della spedizione (tende per il capo base, viveri, carburanti e attrezzatura alpinistica). I portatori però mangiano e quindi serve portare farina, strutto zucchero, patate, aglio, cavoli e cipolle per sfamare 60-80 persone al giorno per 6/7 giorni. Così funziona per ogni spedizione composta da una decina di componenti. Quando gli alpinisti sono quasi 200, in gran parte con bombole di ossigeno, significa che servono 1600/1800 portatori.

Vanno bene anche i cavalli, che portano di più peso e mangiano di meno, ma sono relativamente pochi e li usano soprattutto i militari per rifornire i loro campi. Inoltre, hanno un difetto: come gli uomini, quel che mangiano lo elaborano e lo espellono in gran quantità. Mentre però i primi con pudore si appartano o depositano il loro “scarto” in luoghi preposti, i secondi alzano la coda lungo il percorso dall’inizio alla fine del cammino. Risultato? Un sentiero di feci, assolato e torrido nei mesi di giugno e luglio, maleodorante fino all’insopportabile, con nugoli di mosche pronti a sollevarsi dal loro fiero pasto per depositarsi in ogni dove del malcapitato turista, alpinista, trekker.

Inoltre, non c’è un gran numero di portatori disposti a salire il Baltoro fino a 5000 metri per poi scendere di corsa a prendersi un altro ingaggio poiché questa è anche la stagione del raccolto, dei lavori agricoli o edili e una parte dei possibili portatori preferisce stare a casa anziché sputare sangue dai polmoni bruciati dall’aria sottile d’alta quota.

Per questi motivi alla partenza ad Askole i portatori scarseggiano o non ci sono proprio.

Una volta capitava in annate particolari, quando per strani fenomeni emulativi e aggregativi gli alpinisti convergevano in buon numero su un obbiettivo: ricordo il K2 del 1986, quello del 1996 con una decina di spedizioni e del 2004, nell’anno celebrativo della prima salita.

Certo, il fenomeno dilagante delle spedizioni commerciali rende la carenza di portatori bipedi o quadrupedi consueta e annuale. Non ci sarà però da temere, si organizzeranno.

In Nepal son già passati ai rombanti elicotteri e ora, pare, all’idea di fruscianti funivie, cosa che peraltro anche i pakistani stanno pensando, tanto che sono in progettazione almeno tre seggiovie tra Nanga Parbat e Rakaposhi.

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