Che la montagna sia un toccasana per la mente il corpo, soprattutto per chi vive in città, è cosa nota. E tornare a casa da un weekend o una vacanza in quota è ogni volta un trauma.
La notizia positiva è che stiano nascendo iniziative che consentono di farci sentire meno lontani da questi luoghi magici anche una volta tornati in città, magari bloccati in ufficio davanti a un pc.
“Adotta una mucca” ne è un esempio. Si tratta di una proposta attiva al momento in varie malghe e agriturismi del Trentino, che ha come prima finalità quella di avvicinare il mondo della città al mondo della montagna, sfruttando un mezzo di teletrasporto potente che è il web.
In sostanza si ha la possibilità di adottare la propria mucca attraverso dei siti dedicati, con il proposito di andarla poi a conoscere di persona e/o assaggiare i prodotti ricavati dal suo latte. Un progetto che al di là dell’idea giocosa di una adozione a distanza, che a primo impatto ci ruba un sorriso, diventa un mezzo per insegnare agli abitanti della città cosa significhi vivere in una malga e gestire una mandria da accompagnare annualmente in alpeggio nonché quali siano gli antichi metodi di produzione del formaggio di montagna.
Una iniziativa che di certo piacerà a grandi e piccini.
Ma come si fa a scegliere la propria mucca? Sui vari siti delle malghe e degli agriturismi partecipanti al progetto sono presenti delle pagine dedicate alla selezione, con l’immagine di ogni esemplare disponibile. Basta cliccare sulla foto dell’animale preferito per procedere con l’adozione e la stampa della carta d’identità.
Il costo dell’adozione varia a seconda della struttura e può essere coperto attraverso un bonifico bancario. Parliamo di un range al di sotto dei 100 euro per esemplare. Ad esempio, alcune malghe chiedono 75 euro a mucca, di cui 50 serviranno per il mantenimento estivo in quota dell’animale, 10 andranno invece in beneficenza per sostenere progetti dedicati ai bambini. Il pacchetto-adozione comprende in questo caso anche un quarto di forma di formaggio, una bottiglia di vino, mezzo chilo di miele e una scatola di tisane del consorzio di zona.
Ci sono anche malghe a minor costo, con pacchetti da 60€ che prevedono il ritiro in sede di un quantitativo di prodotti caseari pari a un importo di 50€. Ma c’è una condizione: la mucca tocca andarla a trovare di persona!
L’incontro viene pianificato ovviamente nella stagione dell’alpeggio, tra metà giugno a metà settembre. In caso di mancato ritiro, la somma corrispondente andrà a sostegno di progetti di beneficenza.
E se le mucche non vi aggradano, sappiate che online sono disponibili progetti similari, non solo confinati al territorio trentino ma distribuiti lungo Alpi e Appennini, che consentono di adottare anche altri animali, come pecore e capre, ma anche piante, dai tralci di vite agli alberi da frutto.
L’avevamo fatto come regalo per un amico qualche anno fa. Un’idea originale.
che bello, una comune agricola che conosco ha fatto “adotta una vite”, ha funzionato benissimo, e costava solo 10 euro