Cronaca

Non ce l’ha fatta l’alpinista malese salvato sull’Annapurna. Morto in ospedale

È morto in ospedale a Singapore, dove era stato trasportato domanica da Kathmandu, Wui Kin Chin, l’alpinista salvato lo scorso 25 aprile sull’Annapurna.

Chin, disperso dopo la discesa dalla vetta, era rimasto per quasi due giorni all’addiaccio e senza ossigeno ad una quota di 7750 metri riportando gravi congelamenti. A salvarlo un gruppo di soccorritori sherpa che lo hanno fatto scendere fino a campo 3, da dove è stato poi evacuato.

Sull’intervento imperversa da giorni una polemica contro la compagnia assicurativa Global Rescue, con cui aveva stipulato la polizza l’alpinista, che viene accusata di aver ritardato il soccorso. L’assicurazione ha però risposto che tra i servizi inclusi non vi era la ricerca, ma solo l’evacuazione e pertanto non era possibile fare alzare l’elicottero fintanto che non fosse stato individuato il malese disperso sulla montagna. Ricerca che poi è stata effettuata da un’altra compagnia pagata direttamente dalla moglie di Chin.

In gravi condizioni per una caduta che ha provocato una lesione spinale e i congelamenti anche lo sherpa di Wui Kin Chin, Nima Tshering.

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