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Un orso polare avvistato a 700 km dall’Artico russo. La Protezione civile lo riporta a casa

Gli orsi polari sono notoriamente tra le specie animali maggiormente a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti climatici. Il progressivo scioglimento dei ghiacci come effetto del global warming, sta alterando il loro habitat, con conseguenze disastrose.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Science nel febbraio 2018 ha associato il restringimento dei ghiacci marini alla crescente difficoltà da parte dei grandi mammiferi polari di procurarsi abbastanza prede per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

Ricorderete a tal proposito lo scatto della fotografa Kerstin Langenberger dell’orso polare denutrito sulle isole Svalbard, che nel 2015 aveva fatto il giro del mondo, suscitando anche qualche polemica sulla base della quale si sarebbe trattato semplicemente di un individuo malato o vecchio.

Una ulteriore e inconfutabile prova delle difficoltà che gli orsi polari si trovano a fronteggiare come conseguenza dei cambiamenti climatici, arriva dalla remota regione russa della Kamchatka. Qui la scorsa settimana un esemplare è stato avvistato nelle vicinanze del villaggio di Tilichki, a 700 chilometri dalla Chukotka, suo habitat naturale. Probabilmente l’orso sarebbe stato trasportato così lontano da un iceberg, a mo’ di zattera.

La Protezione civile russa si è subito mobilitata in suo supporto, organizzando una spedizione per riportarlo a casa.  L’animale è stato sedato, caricato in un container e trasportato con un elicottero in Chukotka.

Giunti a destinazione, si è proceduto a liberare l’orso insieme ad un bel pacco regalo di pesce, che secondo gli esperti dovrebbe essere bastato per almeno 3 giorni.

Di seguito il video della liberazione dell’esemplare finalmente tornato a casa.

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