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Italia nella morsa del maltempo. Filippo Thiery: “Nessuna bomba meteo. Ricordiamoci di essere in una mezza stagione”

Un giovedì di maltempo quello che sta interessando tutta la Penisola dopo giorni in cui abbiamo respirato un’aria decisamente primaverile, ipotizzando magari anche di compiere il fatidico passo del cambio di stagione.

L’arco alpino, nella notte tra mercoledì e giovedì, è stato investito da una intensa perturbazione nord Atlantica con precipitazioni nevose a tratti intense già in fase di attenuazione in queste ore sul Piemonte.

Perturbazione che sta interessando al momento la Lombardia, dove la Protezione Civile ha diramato allerta arancione e nelle prossime ore si sposterà sempre più verso Est, investendo il Triveneto.

Una manifestazione “tipica della mezza stagione”, come ci ha spiegato il meteorologo di Geo Filippo Thiery, che ha interrotto il primo caldo primaverile portando ad accumuli sui versanti alpini fino ad un metro oltre i 1000-1500 metri di quota in meno di 24 ore, soprattutto sul versante svizzero, francese e sul Nord del Piemonte, dove la caduta di alberi e conseguente chiusura di strade ha fatto nascere una nuova emergenza appena pochi giorni dopo quella legata alla siccità (quasi 2 mesi senza precipitazioni) e agli incendi.

Un problema, quello della protratta assenza di precipitazioni su tutto il Nord Italia, in particolare in Piemonte e Liguria, che determina anche uno stato di allerta nei bacini idrografici improvvisamente investiti dall’ondata di maltempo, con incrementato rischio di frane lungo i versanti.

Risulta intanto chiuso da questa mattina, al momento a tempo indeterminato, il tunnel di Tenda (1.871 m), valico alpino che separa le Alpi liguri dalle Alpi Marittime, a causa di un black-out sul lato francese, probabilmente legato alle intense precipitazioni nevose.

Abbiamo parlato finora di Alpi ma la perturbazione interesserà, come ci chiarisce Thiery, anche il Centro Italia da metà pomeriggio fino alla prima serata. Nonostante si tratti di un fenomeno esteso da Nord a Sud “non è giustificato l’utilizzo di termini circolanti in questi giorni, quali bomba meteo o tempesta di vento”.

Ancora una volta siamo di fronte ad una “classica perturbazione atlantica”, una per nulla anomala o estrema perturbazione di mezza stagione, con un passaggio abbastanza rapido in cui i temporali spesso si concentrano nell’arco di qualche ora, caratterizzata inoltre dalla presenza di un vento di scirocco che in taluni casi può raggiungere velocità elevate oltre i 100 chilometri orari,  in grado di determinare la caduta di alberi e pali della luce, come già avvenuto nelle scorse ore soprattutto nella città di Como, investita da raffiche particolarmente intense.

La primavera” – tiene a chiarire Thiery – “tocca ricordarsi sempre che sia una stagione intermedia, con prevista alternanza tra temperature miti e di tempo  asciutto a fasi capricciose come la presente. Se così non fosse la chiameremmo estate.

Non chiamiamo dunque in causa i cambiamenti climatici qualora la Pasqua risultasse bagnata. Non sarebbe una novità. “Fino ad aprile e maggio dobbiamo attenderci potenzialmente situazioni altalenanti“.

Essenziale da tenere a mente, già che si parla di Pasqua, è che “se quest’anno la primavera sarà instabile o più asciutta dopo questa ondata di maltempo, lo potremo scoprire solo di settimana in settimana. Già ad esempio da sabato sera arriverà una nuova perturbazione che attraverserà le Alpi occidentali spostandosi sulla Sardegna per poi interessare tutta l’Italia. Per Pasqua ancora non possiamo sapere cosa ci attenderà”.

Tornando un istante al momento attuale senza voli mentali in periodi vacanzieri, Filippo Thiery – e noi con lui – tiene a sottolineare l’importanza, in vista del weekend in arrivo, di consultare i bollettini del rischio valanghe.

Nevicate così cospicue rendono il pericolo da forte a marcato su tutto l’arco alpino e prealpino nonostante il miglioramento dei prossimi giorni”. Il tempo previsto per sabato “invoglierà molti ad andare in montagna”, dunque occhi aperti. Godetevi la montagna in piena sicurezza.

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Un commento

  1. Trattasi di Abbraccio (non morsa) e di BEL TEMPO…l’alternativa e’la desertificazione e la carestia.
    La prolungata stagione almeno in parte compensera’ le spese per gli innevamenti dicembrini costosi e divoratori di energia .Per chi ci abita..si sta in casa o stalla o laboratorio o stravaccati all’aperto sotto un riparo ad ammirare ..in silenzio.O si preparano gli sci e ciaspole per imminenti gitarelle…e ci si allena spalando neve e spaccando legna.

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