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Mattarella: Siamo di fronte ad una crisi climatica globale. Serve un rilancio della montagna

Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale, per scongiurare la quale occorrono misure concordate a livello globale“. Parole forti che vengono dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Belluno. Da dove ha voluto lanciare un appello affinché la questione Clima venga affrontata non solo in modo emergenziale, ma con una visione a lungo termine.

Mai come in occasione della tempesta Vaia – ha detto Mattarella ricordando le foreste del Nord-Est spazzate via lo scorso ottobre – è stato chiaro all’opinione pubblica italiana, che i mutamenti climatici in atto nel mondo comportano effetti pesanti anche sull’ambiente del nostro Paese e sulle condizioni di vita della nostra popolazione. Sentire parlare della desertificazione di ampie fasce delle terre africane o dei violenti tifoni nei Caraibi, sulla costa occidentale degli Stati Uniti o in Asia, appariva qualcosa di remoto, che non ci riguardava“.

Proprio alla montagna il pensiero del Presidente della Repubblica si è rivolto: “Il territorio del nostro Paese è fragile e le conseguenze dell’abbandono dei territori, verificatosi sulle Alpi e sugli Appennini, vengono pagate a caro prezzo anche dagli insediamenti urbani e produttivi in pianura“. Per Mattarella “il rilancio di una politica per la montagna e le popolazioni che la abitano vanno non solo nella direzione della effettiva affermazione della eguaglianza tra cittadini della Repubblica, ma rappresenta una sfida per il recupero pieno di aree abbandonate o sottoutilizzate, preziose per il processo di crescita dell’intero nostro Paese. È una consapevolezza che trova diffusione anche a livello continentale, confermata dalla collaborazione nell’ambito di ‘Euregio senza confini’ della Regione Veneto, di quella del Friuli-Venezia Giulia, con il Land della Carinzia. Quest’anno, inoltre, sarà esercitata dalla Lombardia la presidenza di Eusalp che costituisce, sin qui, l’ambito più ampio di cooperazione tra Regioni, Stati e Unione Europea in materia di montagna“.

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5 Commenti

    1. Ah quelli che hanno buttato via ettolitri di latte per protesta e hann rotto le scatole a chi non centrava nulla?

      Almeno date il latte a chi muore di fame.

      Quindi io no…non sono con loro.

  1. Ecco se magari iniziassimo a proteggerlo questo territorio evitando di militarizzare le valli x promuovere progetti inutili e vecchi di trent’anni…

  2. Premesso che non seguo la politica e non voto più da tempo per nausea, ma mi interesso di ambiente e territorio, apprendo da questo articolo che, signora mia, l’Italia è fragile, la montagna si è spopolata ed è tutta colpa del riscaldamento globale. Più che parole forti, queste a me sembrano chiacchiere inconcludenti e generaliste da bar dello sport. Parole forti a favore del territorio e dell’ambiente, il Presidente di questa Repubblica le avrebbe dette se avesse pubblicamente elogiato gli stanziamenti del Proteggi Italia varato una settimana fa da questo governo di dilettanti (un provvedimento simile in tema ambiente e territorio non si era mai visto sinora nella storia di questo Paese) con ben 11 mld per interventi di prevenzione contro il dissesto idrogeologico nel triennio 19/21 (3 già quest’anno), più altri 3 mld per l’emergenza maltempo dell’autunno scorso, più altri 4 mld per l’agricoltura contro il degrado del territorio e in fondi europei. Decreto che è passato nel pressochè totale silenzio di stampa e tv. Ascoltando Mattarella parlare di questo piano proteggi italia e non di massimi sistemi, forse qualche italiano avrebbe rischiato di capire che differenza passa tra questi dilettanti incapaci che provano a governare oggi, e i professionisti della politica e gli esperti di Mose, Tav, Ponti di Messina e derivati, che hanno devastato così bene il nostro Paese fino a ieri.

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