Alpinismo

Humor in quota – Il “meglio” della settimana dalle spedizioni invernali a cura degli Alpinisti in Erba

Non riesci a stare al passo con le spedizioni invernali? Da oggi c’è una rubrica che fa al caso tuo!

Un recap settimanale di ciò che succede sulle vette più alte del Pianeta a cura del trio irriverente degli Alpinisti in Erba, pagina Facebook che goliardicamente raccontano l’alpinismo a modo loro: “Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale… talmente casuale da sembrare reale!”, questo il loro motto.

NANGA PARBAT, SPERONE MUMMERY

NARDI: cantautore

La scorsa settimana, visto il maltempo che quest’anno sembra non voler abbandonare il Nanga Parbat e consentire la conquista dello sperone Mummery, ci siamo lasciati andare all’ipotesi di una nuova spedizione del team Nardi-Ballard per l’inverno 2019-2020. Ma Daniele deve aver preso la notizia come un affronto personale.

Questa settimana ha fatto di tutto per far vedere che si stava impegnando per la causa Mummery (senza concludere nulla, non temete!). In questa spedizione sui generis, nella quale la vetta è solo un obiettivo secondario (scalare il Mummery non è importante. Scalare il Mummery è l’unica cosa che conta!) oramai da settimane eravamo fermi con le gambe sotto il tavolo. Poi, qualche giorno fa, è subentrato l’ISTINTO. L’istinto di Daniele sembra avere qualche problema con il concetto di previsioni meteo. Filippo Thiery dice che nevicherà. L’istinto dice che “artisticamente potrebbe esserci anche il sole”. L’importante dopotutto è averlo dentro di sé, il sole.

Conseguenza: un timido tentativo fino a C2 dove, come previsto, non c’era altro che una tendina QUECHUA “2 Seconds”, peraltro chiusa, che si potrà aprire solo quando smetterà di soffiare il vento. Non si bada a spese in questa spedizione: anche la famosa azienda francese, finalmente si “lancia” nelle spedizioni d’alta quota.

Il maltempo, d’accordo con l’istinto (non ascoltato) di Daniele, decide di vendicare l’amico offeso e forza il team a girare sui tacchi e tornare a campo base.

Il nostro eroe si ritrova allora da solo con il fido Tom al CB il giorno di San Valentino e improvvisa una serenata al telefono per la sua amata e il piccolo Nardi. Deve pure farsi perdonare per tutto questo tempo lontano da casa! Lei però pare non si sia fatta intenerire da questo trucco da latin lover. Per quanta neve possa aver spalato Daniele al CB, nel cortile di casa Nardi è lei che ha preso in mano la pala ogni volta che la neve ha deciso di cadere copiosa sull’Appennino (e a noi sulle Alpi niente o quasi).

La sera di San Valentino Daniele ha praticamente lanciato sulla sua pagina Facebook una vera e propria sfida al completamento del remake alpinistico di “Io Vagabondo” che noi, ovviamente, abbiamo deciso di accettare. Siete tutti invitati a tentare il karaoke per darci un giudizio obiettivo sull’operato.

Concorrente 1 – DANIELE NARDI:

“Vagabondo sono io,

vagabondo che non sono altro,

due piccozze sì che ce le ho,

speriamo che al campo base la cena sia pronta”

(performance interrotta per correre a cena).

Concorrente 2 – ALPINISTI IN ERBA:

“Io un giorno riuscirò,

e lo sperone del Nanga salirò,

Ma Simone che ne sa, 

il 21 marzo l’inverno se ne va,

Poi una notte di febbraio mi svegliai

la neve sulle tende, 

Sul mio sperone il sole che non splende

Chissà dov’era casa mia 

E Tom Ballard che giocava con le picche:

Io Alpinista in erba che son io, 

Alpinista in Erba che non sono altro, 

successi in tasca non ne ho

per fortuna ho un grande IO.

Si il Nanga è ancora là,

lo sperone mi sembrava ‘na strunzà,

Ma la gente che ne sa, 

ormai sono tre mesi che son qua,

Poi una notte di marzo me ne andai,

Il canto di un uccellino 

ora è tempo di tornare dal mio bambino 

Chissà dov’era la mia via

E tutto il ghiaccio che scioglieva al campo base:

Io Alpinista in erba che son io, 

Alpinista in erba che non sono altro, 

Soldi in tasca non ne ho (più),

lassù è rimasto il materiale mio!

Applausi prego. Scusaci Dan…anzi no, scusate Nomadi!

La sfida al completamento del remake alpinistico di “Io Vagabondo” – Daniele Nardi vs Alpinisti in Erba

K2 – SPEDIZIONE BASCO/POLACCA E SPEDIZIONE RUSSO – KAZAKO – KIRGHISA

ALEX: imprenditore

VASSILY E COMPAGNI: apripista

Ci eravamo ripromessi di tenere separate queste due spedizioni così agli antipodi sotto tanti punti di vista, budget, finanze, soldi, ma soprattutto sotto l’aspetto economico.

Invece questa settimana (e solo questa) saranno trattati insieme perché ultimamente Alex mostra qualche problema in termini di iniziativa e si limita a copiare i piani dell’austera combriccola russa.

Vassily si alza e si fa la barba, Alex si rasa anche i capelli; Vassily esce in canottiera e va a lavarsi la faccia, Alex lo imita ma resta duro come un merluzzo e viene riportato nel caldo igloo di peso; Vassily parte con il brutto tempo per portare materiale a C1 e Alex gli corre dietro, ma a C1 non ci arriva neppure.

Una cosa però dobbiamo riconoscerla: Alex con la ricerca ci sa fare. Con tutti i pannelli che ha installato la sua spedizione è diventata la prima a emissioni zero. Anzi, al momento riesce a produrre più energia di quella che consuma, tant’è che presto aprirà un’azienda energetica che prevediamo chiamerà la “Kw2”.

L’ENEL si è già interessata al suo impianto ed ha subito sguinzagliato il suo Call Center per instaurare una collaborazione. La distesa di pannelli solari baschi al CB del K2 è talmente vasta che gli astronauti della ISS (stazione spaziale internazionale) la utilizzano come specchio per pettinarsi prima di uscire al sabato sera.

Per ingannare l’attesa di nuove mosse da copiare ai russi, Alex & Co. stanno continuando a giocare con i blocchi di ghiaccio per gli igloo. Tra casette, mura di cinta e merletti stiamo ormai assistendo a un livello quasi professionistico del videogioco “Age of Empires: The Basecamp Kingdom”.

Alex Txikon trasforma il CB in una centrale fotovoltaica dotata di comodi igloo protetti da una cinta muraria contro il vento

Al momento quindi le due spedizioni sono in una fase di stallo. Dato che non c’è molta iniziativa personale, speriamo ci pensi il freddo a invogliare il ritorno verso la vetta.

Riportiamo di seguito un breve estratto delle dichiarazioni di Artem Braun ai nostri microfoni:

“Там, в пыльном шкафу, Среди тысячи вещей, которые больше не служат, Я видел немного изношенным и разочарованным Дорогой друг молодежи. Несколько пряди травы С высушенной грязью Среди гвоздей он все еще, казалось, сохранил. Это был военный ботинок.

Старый ботинок Сколько прошло времени Сколько иллюзий Возроди себя Сколько песен Я пел в твоем темпе Что больше не шпионы

Над дюнами Из бесконечной пустыни Вдоль берега Лечится у моря На дни и ночи Я гулял с тобой Без отдыха

Там наверху среди белых вершин Из вечных безупречных снегов к солнцу Мы подняли эдельвейс Чтобы отдать это отдаленной любви”

Noi non ci abbiamo capito molto, ma di certo l’aria sottile inizia a dargli alla testa.

Le preziose dichiarazioni rilasciate da Artem Braun ai microfoni degli Alpinisti in Erba
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