Alpinismo

Invernali. K2: russi a 6500, Txikon in discesa. Nanga Parbat: Nardi rimane in due

Si continua a lavorare sullo Sperone degli Abruzzi. Questa mattina sia i russi che Txikon, con i 5 sherpa, sono partiti insieme da campo 1 e hanno lavorato fino a circa 6400 metri spalla a spalla piazzando però corde parallele. Fino ad ora non sembra esserci alcuna collaborazione tra le due spedizioni. Al momento Txikon è in discesa, mentre il team di Vassily Pivtsov continua a salire, al momento è a 6580 metri. La speranza è che oggi riescano ad attrezzare il Camino Bill.

Nel frattempo le cronache alpinistiche delle ultime ore si sono occupate della comparsa al campo base di un nuovo componente della spedizione di Txikon di cui apparentemente nessuno sapeva niente: Eva Robles. Da un’intervista sul sito spagnolo Informatión.es, sembrava che anche lei potesse essere tra i pretendenti alla prima invernale del K2. Questa mattina è arrivata la smentita di Txikon, che ha spiegato che l’unica donna al campo base non salirà sul K2, ma si sta occupando della parte audiovisiva.

Notizia di pochi minuti fa è invece la rinuncia a parte del polacco Waldemar Kowalewski, che si era aggiunto in corsa alla spedizione di Txikon, a causa di un infortunio a 5800 metri. Una pietra lo ha colpito al braccio. Nulla di grave, ma ha deciso di tornare a casa, domani l’elicottero verrà a prenderlo al base. Del gruppo polacco rimangono Paweł Dunal e Marek Klonowski.

Non è solamente Txikon a perdere pezzi. Al Nanga Parbat Daniele Nardi sembra essere rimasto da solo con Tom Ballard. Rahmat Ullah Baig, che nei giorni scorsi non era nemmeno salito a campo 1, è sceso a Gilgit per farsi visitare da un medico a causa di un brutto mal di gola che non è passato dopo sei giorni di antibiotico. “Da una parte è una perdita perché Rahmat porta un sacco di peso e di fronte alla sofferenza non si tira indietro. Però non so quanto sia realmente preparato per affrontare quello ci aspetta nei prossimi giorni. È davvero dura adessocommenta Nardi.

In dubbio è anche la permanenza di Karim Hayat, che nei giorni scorsi ha perso gran parte del materiale a campo 1, dove la tenda che lo conteneva è scomparsa sotto la neve. Una bella batosta per il pakistano che, provato anche dalle dure condizioni sul Nanga Parbat, ha commentato una vuole rientrato al campo base: “Non voglio morire su questa montagna”. Un’esternazione che sembra, in modo nemmeno troppo velato, suggerire che la sua partita sullo Sperone Mummery possa ritenersi chiusa.

Anche in parete non va molto meglio: Nardi e Ballard ieri non si sono mossi da campo 2 a causa del pericolo valanghe molto alto. Attendiamo di sapere se i due alpinisti questa mattina sono riusciti ad avanzare verso campo 3 o hanno deciso di scendere. La finestra di bel tempo dovrebbe chiudersi domani, è difficile quindi che Daniele e Tom non saliranno in questa rotazione sullo Sperone Mummery, sarebbe però importante raggiungere il terzo campo per vedere se ci sono ancora tutte le tende lasciate dopo il maltempo dei giorni scorsi.

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