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Addio a Giuseppe “Pipaza” Minardi, il più anziano vincitore della maglia rosa

Giuseppe Minardi, il ciclista più anziano ancora in vita ad aver indossato la maglia rosa, si è spento il 21 gennaio all’età di 90 anni all’ospedale di Faenza, dove era ricoverato per problemi di salute.

Pipaza“, questo il suo celebre soprannome, era nato a Solarolo (Ravenna) nel 1928. Fin da piccolo si era appassionato al mondo delle biciclette, vincendo la sua prima gara a 19 anni. Fu in seguito notato da Legnano e ingaggiato, diventando un grande professionista negli anni ’50.

Fra il 1951 e il 1956 vinse sei tappe del Giro d’Italia e indossò la maglia da leader per due giorni.

Durante il periodo d’oro della sua carriera vinse anche il Giro del Piemonte e quello di Lombardia, dimostrandosi anche un discreto scalatore, pur non amando le tappe di montagna.

L’aneddoto forse più divertente, con cui vogliamo ricordarlo, è quello della sfida a due con Fausto Coppi al Giro della Provincia di Reggio Calabria il 28 marzo del 1954.

Minardi vestiva la maglia di Legnano e Coppi la sua immancabile divisa Bianchi. Nella scalata al monte Sant’Elia erano rimasti praticamente in due, tanto era il vantaggio sugli altri ciclisti. Negli ultimi quattro chilometri della salita Fausto aveva provato a superarlo ma il Pipaza non aveva ceduto, pur soffrendo come un cane, come racconterà più e più volte nelle sue serate “di vecchie glorie”. Arrivati alla discesa Coppi aveva iniziato a spingere come un matto, mentre il suo Minardi aveva sbagliato una curva perdendo così trenta metri. Nel tratto di pianura tra la base del Sant’Elia e il traguardo, il Pipaza era diventato una furia, tanto che Coppi era arrivato alle lusinghe pur di convincerlo a cedergli quel primo posto.

Ti favorisco in altre corse, lasciami questa“, diceva. “Mi dispiace, faccio la mia corsa“, questa la risposta del solarolese prima di partire a tutto gas in una sfida capolavoro che si concluse proprio con la vittoria di Minardi.

Vinco e subito dopo il traguardo Fausto mi dà la mano. Fu la ricompensa più bella, io ero niente in confronto a lui“.

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