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In bici fino all’Everest, per uno spettacolo comico da record

Si chiamano Paolo Franceschini, Daniele Sala e Giacomo Galliani e sono i protagonisti di un grande viaggio lento diretto al campo base della più alta montagna della terra. Nella vita di tutti i giorni sono rispettivamente un comico, un imprenditore di abbigliamento sportivo e un personal trainer. Quando però svestono i panni lavorativi indossano tute da bici e si mettono sulle due ruote alla ricerca delle esotiche strade del mondo.

L’anno scorso pedalavano insieme sulle strade indiane durante l’Himalayan Highest MTB Race – Ladakh a cui ha preso parte anche Montagna.tv e quest’anno si stanno preparando per questa nuova grande avventura che li porterà fino alle pendici dell’Everest. Ne abbiamo parlato con il simpatico del gruppo, Paolo Franceschini.

I protagonisti di #Sisipuòfare

Un gruppo di amici con una grande voglia di pedalare…

Si, con Daniele ci siamo conosciuti in occasione della Himalayan Highest MTB Race – Ladakh. Anoi si è poi unito Giacomo. Siamo tutti appassionati di bicicletta e personaggi con la voglia di cimentarsi sempre in nuove esperienze di vita. Così nasce l’idea di raggiungere il campo base dell’Everest in bici, progetto che fa sempre parte del più grande #Sisipuòfare.

Ci dici qualcosa in più sul progetto #Sisipuòfare?

Tutto nasce da un’iniziativa portata avanti da Daniele con ADMO Lombardia. Qualche anno fa ha deciso di cimentarsi in una “gara” in Marocco con un ragazzo ricevente, un giovane che ha ricevuto il midollo osseo guarendo così dalla leucemia, mentre Daniele è un donatore. Da lì è nata l’idea di “Si, si può fare” che adesso stiamo cercando di portare avanti con piccole iniziative legate al discorso motivazionale. La scorsa estate per esempio siamo partiti dal Mar Morto e siamo arrivati a Tel Aviv con un progetto legato alla mia professione di comico. Una volta terminata la pedalata infatti mi sono esibito con il mio spettacolo.

Cerchiamo di mettere insieme le idee di tutti, idee che viste da fuori si potrebbero definire un po’ strampalate (ride). Così nasce l’idea di pedalare fino al campo base dell’Everest dove io cercherò di entrare nel Guinness World Record.

In che senso cercherai di entrare nel Guinness World Record?

Una volta arrivato al campo base dell’Everest mi esibirò in uno spettacolo di Visual Comedy, quindi comprensibile anche a chi non parla la lingua. Un evento di una mezz’ora che però non è mai stato realizzato oltre i cinquemila metri. L’ho verificato facendo richiesta al Guinness World Record e così mi son detto: proviamoci.

Come mai hai deciso di cimentarti con questo record?

Perché mi serviva una motivazione per raggiungere il campo base dell’Everest con bicicletta.

Io mi sono appassionato al ciclismo quattro anni fa e, quando mi è capitato di partecipare alla gara in Ladakh ho pensato “bella esperienza ora torno a fare i miei giri in bicicletta”. In realtà poi Daniele ha tirato fuori questa idea dell’Everest che io non ho sposato fin dall’inizio. Ho titubato per molto tempo perché non sentivo mio il progetto, soprattutto tenendo conto che non si tratta di un percorso totalmente fattibile in bicicletta a causa delle difficoltà insite nel terreno. L’idea dello spettacolo comico più alto del mondo ha dato un significato in più a questa pedalata.

Da dove pensate di partire?

Stiamo valutando se partire direttamente da Katmandu oppure da Lukla, cittadina da cui parte il classico trek verso campo base.

Avete in mente di raccontare questo grande viaggio al pubblico?

L’idea sarebbe quella di ricavarci un documentario, motivo per cui saremo seguiti da due cameramen.

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