Cronaca

Chiama il Soccorso Alpino, ma si rifiuta di salire sull’elicottero

La stazione di Maniago del Soccorso Alpino è stata allertata ieri per una richiesta di intervento intorno alle 14, a chiedere aiuto una donna che si trovava in difficoltà circa duecento metri sotto la cima del Monte Jouf, nelle Prealpi Carniche.

L’escursionista era in compagnia solo del proprio cane e rientrando dalla cima aveva preso una traccia di sentiero sbagliato ritrovandosi presto bloccata sopra dei salti di roccia.

Chiamato il Soccorso Alpino, al telefono le è stato suggerito di rimanere ferma nella sua posizione, anche in considerazione del fatto che la donna aveva riferito di sentirsi molto stanca. I soccorritori hanno così deciso di inviare l’elicottero per individuarla, considerata anche l’ora prossima al calar del sole: senza una posizione precisa di riferimento -la donna non riusciva ad attivare sms locator perché senza occhiali-  le squadre di terra avrebbero rischiato di dover intervenire nel buio.

Una volta sbarcato il tecnico di elisoccorso, che l’ha raggiunta e rassicurata, la donna ha però rifiutato di salire sul velivolo, dicendo di aver ritrovato le forze di risalire a piedi e scendere per il sentiero giusto autonomamente.

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8 Commenti

  1. Complimenti! Bah! Certa gente non dovrebbe lasciare il divano…Così non farebbe danni!

    Poveri soccorritori: rischiano la vita e spesso sono volontari…per gente così!

  2. 1) Cari amici commentatori, nella nostra regione il soccorso alpino è ben pagato, anche se qualche volta si muove dalla poltrona gratis non ci rimetterà di certo …
    2) I volontari sono volontari e se fai il volontario poi non puoi lagnare che ti sembra pericoloso
    3) Infine …. la pazza ha fatto bene a non salire sull’elicottero … se poi la facevano pagare il passaggio a prezzo statale ? …. era rovinata !
    4) Il monte Jouf è una collinetta da pipì del cane, se era 200m sotto la cima era praticamente a casa … etc
    5) Infine …. bravi soccoritori

    1. Max, probabilmente non sei molto informato….
      Ti spiego:
      Io sono un soccorritore alpino, volontario come tutti i miei colleghi.
      Percepiamo il rimborso spese dei km effettuati con i nostri mezzi privati per recarci a fare i turni, gli aggiornamenti e gli interventi.
      Alcuni di noi hanno una qualifica di Tecnico di Elisoccorso oppure di Unità Cinofila da Valanga (come me) e operiamo in elisoccorso e solo noi veniamo pagati (diaria giornaliera solo quando si fa il turno al 112).
      Ogniuno di noi ha un suo lavoro come tutti. Non vivi di soccorso alpino!
      Quindi la stragrande maggioranza dei soccorritori alpini lo fa a titolo gratuito con tutti i rischi (che accettiamo).
      Ps: Non è la prima volta che ti leggo e molto spesso scrivi contro il soccorso alpino. Sei per caso un vigile del fuoco? … no cosi, tanto per sapere… 😉

  3. caro Max, l’elisoccorso è un servizio a disposizione di chi ne ha bisogno.
    Se viene chiamato inutilmente è una risorsa importante resa indisponibile per futili motivi.
    Corretto quindi farlo pagare per responsabilizzare le persone.
    Come viene fatto pagare il codice bianco e come dovrebbero essere fatti pagare tutti i servizi pubblici se utilizzati senza reale necessità.
    In veneto si paga il soccorso e in trentino pure. Ma si paga solo se i soccorsi vengono chiamati impropriamente.

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