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L’arrampicata al Sud? Parla con accento molisano

Testo di Pietro Radassao (pratica l’arrampicata sportiva da quando era bambino, passione che gli è stata trasmessa dal padre Carmine, e, nonostante la giovane età, è già considerato punto di riferimento per il Molise ed il Sud Italia – www.pietroradassao.it)

In una delle Regioni più piccole d’Italia ci sono grandi pareti che ogni anno attraggono moltissimi appassionati tra la valle del Trigno e quella del Biferno. Il paese, scrigno di patrimoni culturali e culinari, in cui è ubicata la falesia si chiama Frosolone e, certamente, i climber più attenti conosceranno già questa piccola perla molisana.

La falesia di Frosolone è storicamente la più importante del Molise (e tra le più importanti del Centro-Sud Italia) ed è anche la più cospicua riguardo al numero e alla varietà di vie: più di 400 fino ad oggi, di cui 70 tra ottavi gradi e progetti e con ancora discrete possibilità di sviluppo. La sua scoperta risale intorno ai primi anni ’80 e da allora sono stati attratti dalle forme dal suo compatto calcare grigio un gran numero di scalatori di ogni livello e tra questi sono molti coloro che, segno tangibile della loro passione per questo sito, hanno voluto prodigarsi nella creazione di nuovi itinerari. La falesia è spesso colpita da un vento forte ed incessante che nei secoli ha modellato le pareti creando, perlopiù, buchi svasati e tasche verticali. Si alternano vie continue, quindi di resistenza, e vie boulderose (le più comuni), dove è invece richiesta grande forza di braccia.
La quota di oltre 1200 metri e la forte esposizione al vento rendono la stagione primaverile-estiva il periodo migliore per la scalata, dopo lo scioglimento delle nevi. La grande varietà delle esposizioni dei diversi blocchi permette inoltre di arrampicare per tutta la giornata.

Colle dell’Orso, così si chiama la falesia di Frosolone, è un luogo che non ha ancora esaurito il suo potenziale di crescita: tra vecchie vie, poco ripetute, e vie nuove, appena liberate, le possibilità sono tante. Se si considera che altri progetti ancora attendono di essere realizzati in questa storica falesia del Centro-Sud, allora è lecito attendersi qualche altra bella pagina di arrampicata.

Di seguito presentiamo brevemente alcune delle vie principali.

PIANETA DI RE KAIOH 8C+: E’ l’ultima via che compare nel video, durante le riprese era ancora un progetto senza nome, adesso è una delle vie più difficili del Sud Italia. Con 3 spit sono venute 3 nuove connessioni: “Fuga dalla realtà” 8a+, “Pianeta di Re Kaioh” 8c+ e ultima ed anche più difficile “Pianeta di Namek” 9a(?). Si tratta di una delle salite più importanti che ho compiuto: dita, resistenza e forza si fondono in un mix letale. Prima salita, in attesa di conferme future.

LIQUID SKY 8C (grado storico 8b+, 8c in seguito a tre ripetizioni): Vecchia via richiodata e liberata da Mauro Calibani. Dopo la rottura di alcune prese è stata salita da Emilio Silvaroli. Boulder in partenza poi continuità con un riposo nel mezzo. Qualità della roccia e dei movimenti unica. Prima ripetizione (nello stato attuale).

FALLO DENTRO 8C (grado storico 8b+): Dieci metri ad intensità crescente. In seguito al peggioramento di un piede e di una presa sul passo chiave, per me si tratta della via con il singolo più duro che abbia mai fatto. Prima salita (nello stato attuale).

Pietro Radassao su Agony. Foto Francesco Guerra

IL VOLO DEL CALABRONE 8B+: Chiodata da Luigi Baratta è, insieme a “Ultimo Viaggio con Caronte”, la linea caratteristica della Valle Segreta, il settore più suggestivo della falesia. Partenza facile poi un boulder seguito da continuità fino a sotto il tetto, dove termina il duro. Prima ripetizione.

BELLA TOPINA 8B: Situata sempre a “Valle Segreta”, questa volta nella parte iniziale e più verticale del blocco, si tratta della classica via dura di Frosolone: difficile boulder in basso poi riposo e sequenze molto meno intense nella parte medio-alta. Prima ripetizione.

FUMANA MANDALA 8B: Vecchio progetto chiodato diversi anni fa da Mauro Calibani, pochi metri a destra di “Mantanavai” (Blocco O). Sequenza di allunghi iniziale su qualche presa scavata o migliorata e dopo il 4° spit termina il difficile della via, ma attenzione alla parte alta: roccia fragile in alcuni tratti e sosta fatusta in cima dopo un run-out. Prima salita, in attesa di conferme sul grado.

Pietro Radassao su Viaggio di Avalon. Foto Francesco Guerra

PULCINELLA 8B: Placca leggermente aggettante situata al centro del Blocco Q (Morgia Quadra). Chiodata e liberata da Mauro Calibani, c’è il solito boulder in partenza questa volta seguito da altri 10 movimenti di estrema precisione e coordinazione. Grande soddisfazione per me averla salita in giornata insieme a “Il Lato Oscuro”. Chi ha provato queste vie sa che i gradi sono solo numeri e non bastano a descrivere la complessità di tiri come questo.

MY FRIEND 8A+: Vecchio progetto chiodato per la precedente edizione del Memorial Marco Berardo da mio padre Carmine Radassao. Poco strapiombante ma con una sequenza di dita con piccolo dinamico di precisione abbastanza ostico. Prima salita, in attesa di conferme.

FUGA DALLA REALTA’ 8A+: La più facile delle 3 nuove connessioni che ho chiodato ultimamente sul Blocco S (Blocco Galactica). Percorre “Fuga da Galactica” fino al terzultimo spit, poi va verso sinistra e termina su “Fuga dalla Follia”. Prima ripetizione dopo la libera di Emilio Silvaroli.

SCIMPANZE’ ARRAPEITO 8A+: Via-progetto chiodata da mio padre Carmine per il Memorial di 2 anni fa. Salita dai fratelli Silvaroli, 1° e 2° classificati proprio in quell’edizione dell’evento che si svolge ogni anno in memoria del nostro amico Marco Berardo. Seconda ripetizione.

Pietro Radassao su Caronte. foto Francesco Guerra

IL LATO OSCURO 8A: Variante di 3 spit del “Punto Oscuro” che avevo chiodato 4 anni fa senza mai provarla seriamente. Blocco tremendo di 2 movimenti, sicuramente l’8a più ostico della falesia, salito unicamente dal solito Emilio Silvaroli e da me.

VIA CRUCIS 8A: Lunga placca verticale di quasi 30 metri dove la forza non serve a nulla: tecnica, dita e utilizzo preciso dei piedi sono indispensabili per questa via. Si trova sul lato destro della Morgia Quadra (Blocco Q) e fortunatamente è all’ombra dal primo pomeriggio in poi! Terza ripetizione.

IRRIVERENZA 8A: Pochi metri a destra di “Via Crucis”, lunga via di placca molto simile alla precedente. Sistemata la chiodatura e realizzata la prima salita. Movimenti di precisione e dita di notevole bellezza.

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  1. Regione Capoluogo Popolazione (ab) Superficie (km²) Densità (ab/km²) Province e città metropolitane[3] Comuni
    Valle d’Aosta Valle d’Aosta Aosta 126 202 3 260,90 39 Aosta[8] 74
    Molise Molise Campobasso 309 270 4 460,65 70 Campobasso, Isernia 136

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