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“Salvate l’orso marsicano”. Il disperato appello del WWF dopo la tragedia della vasca in Abruzzo

A seguito della tragica morte di un’orsa e dei suoi due cuccioli, annegati in una vecchia vasca per la raccolta dell’acqua piovana nel Comune di Villavallelonga (AQ), lo scorso lunedì il WWF Italia ha inviato una lunga nota a tutte le prefetture presenti lungo l’areale dell’orso bruno marsicano (L’Aquila, Pescara, Chieti, Teramo, Roma, Rieti, Frosinone, Isernia, Macerata, Ascoli Piceno, Perugia), ai Parchi Nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise e della Majella, ai Parchi regionali dei Monti Simbruini e del Sirente-Velino, alle Riserve Naturali Regionali delle Gole del Sagittario, del Monte Genzana e Alto Gizio, di Zompo lo Schioppo, del Lago di San Domenico e Lago Pio, all’Autorità di gestione del Patom, alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Molise e Umbria e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

All’interno del documento l’associazione ha voluto richiedere agli Enti se sia stata stilata una lista di tutte le situazioni di pericolo, similari alla vasca di Villavallelonga, entro l’areale dell’orso bruno marsicano, al fine di predisporre i necessari interventi e monitoraggi. Un invito dunque alla collaborazione sul territorio, mettendo in opera ogni intervento possibile per la tutela del grande mammifero, in ottemperanza del principio di precauzione.

La tutela dei circa 50 esemplari di Orso bruno marsicano sopravvissuti richiede scelte decise e coraggiose” – dichiara  il WWF – “azioni concrete che non possono essere vanificate dallo sviluppo di impianti sciistici o dagli interessi dei gestori delle aziende faunistico-venatorie del versante laziale del Parco o, peggio, dal non spendere mille euro per chiudere una vasca“.

L’Associazione ambientalista è in realtà da più di un anno attiva nella richiesta di convocazione degli Stati generali dell’Orso che, ai massimi livelli istituzionali, dovrebbero definire una lista di interventi da compiere nel breve, medio e lungo termine per assicurare la conservazione dell’orso nell’Appennino centrale. Le azioni da mettere in atto sono già state delineate nell’ambito del PATOM, ma è necessario “passare dalle parole ai fatti”.

In tal senso, il WWF si è dichiarato disponibile a collaborare anche economicamente, agli interventi di messa in sicurezza definitiva e a monitorare la conclusione e l’efficacia dei lavori realizzati”.

E alcuni interventi a cura delle sezioni locali dell’Associazione sono già stati effettuati nell’area dell’Oasi WWF delle Gole del Sagittario, dove il personale in collaborazione con il Comune di Anversa degli Abruzzi, ha effettuato una serie di controlli sul territorio di sua competenza e in quello immediatamente limitrofo, al fine di identificare situazioni di pericolo per il grande mammifero appenninico. Al momento sono state individuate due situazioni potenzialmente rischiose, e come nel caso di Villavallelonga si tratta di punti di approvvigionamento idrico artificiale laddove è bene rafforzare la sicurezza. Un’ulteriore vasca segnalata dall’Associazione si trova al confine tra i Comuni di Ortona dei Marsi e Anversa degli Abruzzi.

Per quanto riguarda la messa in sicurezza della vasca di Villavallelonga è stato effettuato un primo intervento in emergenza da parte dei guardia-parco, che hanno posizionato un recinto elettrificato e svuotato la vasca. Tale protezione risulta insufficiente, soprattutto in vista delle nevicate invernali che potrebbero danneggiare la recinzione e mettere fuori uso i pannelli solari che la alimentano. L’Ente Parco ha dunque autorizzato un progetto per la chiusura dell’invaso con pietre, lavori iniziati da poco e da compiere con estrema velocità prima dell’arrivo dell’inverno.

Oltre all’appello inviato sul territorio lo scorso lunedì, il 5 dicembre il WWF ha anche inviato un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano nel quale ripercorre l’intera vicenda della vasca di Villavallelonga, in cui si dichiara che istituzioni e privati indicati come proprietari della vasca, fossero già a conoscenza della situazione di pericolo. Nel 2010 altri due orsi erano infatti morti nel medesimo modo. A seguito di quel primo tragico evento è stato posizionato nel 2012 un recinto attorno alla vasca,  che ha ceduto nel tempo. Nell’ agosto del 2018 l’associazione Salviamo l’Orso aveva informato l’Ente Parco della rinnovata situazione di pericolo, con conseguente richiesta da parte del Parco ai proprietari dell’area di intervenire. Procedimento non effettuato prima del tragico epilogo dello scorso novembre. Solo il 16 novembre il Comune di Villavallelonga ha intimato i proprietari di procedere alla messa in sicurezza attraverso un’apposita ordinanza. Il WWF nell’esposto ha annunciato di essere pronto a costituirsi parte civile, nel caso si arrivi a un procedimento.

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