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Scialpinismo e olimpiadi invernali: si lavora per il 2026

Dopo l’assaggio avuto con arrampicata alle Olimpiadi Giovanili di Buenos Aires, un nuovo moto energetico ridona forze alle speranza di un’altra disciplina che sta tentando di conquistarsi un posto tra gli sport a cinque cerchi: lo scialpinismo. 

Risale allo scorso anno la decisione del board del Cio di far rientrare lo scialpinismo tra le discipline dei Giochi Olimpici giovanili che si terranno a Losanna nel 2020.

Nonostante questo riconoscimento, un po’ a sorpresa, il direttore sportivo del Cio Kit McConnell lo scorso febbraio aveva però annunciato lo scorso febbraio che lo scialpinismo non avrebbe fatto parte del programma di Pechino 2022, decisione accolta con un certo disappunto dopo quella presa per il 2020.

A seguito di queste dichiarazioni la International Ski Mountaineering Federation, con il suo presidente Armando Mariotta, ha amplificato gli sforzi per promuovere il riconoscimento dello skialp come disciplina olimpionica a tutti gli effetti, lanciando lo sguardo verso il prossimo orizzonte che sono le Olimpiadi Invernali del 2026.

Mariotta conferma a Fondo Italia che la ISMF ha già preso contatti sia con le località italiane candidate come possibili sedi per i giochi del 2026, Milano e Cortina, sia con quelle estere in Canada e Svezia.

Saranno mesi intensi per la Federazione impegnata non solo sul fronte Olimpiadi, ma anche a trovare un nuovo accordo, dopo che non si è riuscito a rinnovarlo per la prossima stagione, con il circuito de La Grande Course. Nella stagione 2018/19 appuntamenti del calendario internazionale come Altitoy Ternua, Pierra Menta, Millet Tour du Rutor Extrême e Patrouille des Glaciers non assegneranno più punti per la Coppa del mondo, ma andranno a formare una classifica a parte. 

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