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Marmolada, guerra per il ghiacciaio – di Stefano Ardito

La politica italiana, per la prima volta, ha portato i suoi riti ad alta quota. Lunedì 24 settembre, il Consiglio Regionale del Veneto si è riunito a Punta Serauta, 2.950 metri.

L’iniziativa, richiesta da 15 consiglieri regionali, è stata una protesta contro l’attribuzione alla Provincia di Trento, da parte dell’Agenzia del Territorio di Roma, del poco che resta del ghiacciaio della Marmolada.

La contesa, ovviamente, non riguarda la parete Sud della montagna con le sue celebri vie di arrampicata, né i 3.342 metri della Punta Penìa, la cima più alta delle Dolomiti. Lo scontro ha al centro il controllo delle piste e dell’industria dello sci.

L’attribuzione del ghiacciaio al Trentino, infatti, renderebbe più facile costruire una funivia da Canazei a Punta Rocca. E allontanerebbe da Rocca Pietore, in Veneto, dove fanno base gli impianti attuali, consistenti flussi di sciatori e denaro.

Hanno chiesto di riunirsi ad alta quota i gruppi consiliari di Lega Nord-Liga Veneta, Zaia Presidente, Forza Italia-Alleanza per il Veneto, Fratelli d’Italia, SiamoVeneto, Centro Destra-Autonomia Veneto, Veneti Uniti, Veneto Cuore Autonomo e del Movimento 5 Stelle, e i consiglieri Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto) e Franco Ferrari (Alessandra Moretti Presidente).

Non ha partecipato il gruppo del PD, mentre il presidente del gruppo Misto, Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) non ha partecipato alla seduta ma ha tenuto una conferenza stampa alla base della funivia. Due consiglieri di maggioranza, per motivi di salute, hanno assistito alla riunione in teleconferenza da Rocca Pietore.

Protagonista della giornata è stato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto ed esponente di punta della Lega Nord. Al termine della riunione, che si è svolta nel Museo della Grande Guerra, Zaia si è fatto fotografare sulla terrazza di Punta Serauta avvolto in una bandiera con il Leone di San Marco.

Vogliamo dire fino in fondo che queste Dolomiti sono patrimonio dell’Umanità, e sono un grande elemento di promozione turistica e di identità per tutti noi veneti” ha affermato Zaia al termine del Consiglio Regionale.

Non siamo guerrafondai, veniamo dalla storia della Repubblica Veneta e dai suoi 1100 anni di storia, non siamo mai andati a far casini in giro per il mondo ma siamo pacificatori, gente che guarda con pragmaticità alle cose” ha proseguito il presidente della Regione.

Non vogliamo fare muro contro muro con il Trentino, però il confine dal 1778 attraversa il ghiacciaio. In passato non interessava a nessuno, oggi con gli sport invernali e lo sci estivo (che sulla Marmolada da qualche anno non si pratica più, Ndr) tutto è cambiato. Noi dobbiamo difendere i confini del Veneto”.

A fissare il confine storico, ricordato da Zaia, è stato un accordo del 1778 tra la Repubblica Veneta e l’Arcivescovado di Bressanone. La stessa linea, tra il 1866 e il 1918, ha separato il Regno d’Italia dall’Impero austro-ungarico. Dal termine della Grande Guerra fino a 45 anni fa, è passato da lì il confine regionale tra il Trentino-Alto Adige e il Veneto.

La nuova fase si è aperta nel 1973, quando il Comune di Canazei, in Trentino, ha chiesto la revisione del confine. Nel 1982 un accordo appoggiato dal presidente Sandro Pertini, che in vacanza frequentava le Dolomiti, ha spostato la linea a favore della Provincia di Trento.

Nel 2002, un accordo tra Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai, rispettivamente presidenti del Veneto e del Trentino, ha modificato nuovamente il confine, lasciando in territorio di Rocca Pietore una striscia di ghiacciaio larga tra i 30 ed i 70 metri, e consentendo l’autonomia gestionale della Funivia Marmolada e della pista che scende verso il Veneto.

Nello scorso luglio, invece, l’Agenzia del Territorio ha cancellato l’accordo Galan-Dellai, e ha riportato in Trentino l’intero ghiacciaio. Luca Zaia e il Consiglio Regionale del Veneto hanno chiesto al Governo e al TAR del Lazio di annullare questa decisione.

In attesa di una decisione sul ricorso, è interessante dare un’occhiata ai commenti seguiti, in Veneto e in Trentino, alla riunione di Punta Serauta e alle prese di posizione di Zaia.  

Speravamo di venire sulla Marmolada, che rappresenta tutta la montagna veneta, per discutere dei problemi veri di questo territorio, a iniziare dallo spopolamento, che rischia di cancellare secoli di storia e tradizioni” hanno affermato i consiglieri del Movimento 5 Stelle alla Regione Veneto.

Volevamo parlare di scuola, di artigianato, di economia e della difficile situazione in cui la montagna veneta si viene a trovare quando deve affrontare la concorrenza di confinanti a statuto speciale. Ci è stato risposto di no.

Da che mondo è mondo i confini passano sulle creste delle montagne” ha detto Ugo Rossi, presidente della Provincia di Trento, dove si vota il prossimo 21 ottobre. “La Regione Veneto non ha mai esaminato la nostra proposta di valorizzazione della Marmolada e del Passo Fedaia che abbiamo inviato all’inizio del 2017”.

L’iniziativa di Luca Zaia, in realtà, scava un fossato tra la Lega Nord del Veneto, che è compatta intorno al governatore, e quella del Trentino. Quest’ultima, che a ottobre potrebbe conquistare per la prima volta la Provincia, è a favore della decisione dell’Agenzia del Patrimonio.

Non ho partecipato alla seduta straordinaria del Consiglio, ma sono qui perché rispetto la popolazione della Montagna e le istituzioni” ha aggiunto Piero Ruzzante, consigliere regionale veneto di Liberi e Uguali. “La Lega è profondamente divisa tra il Veneto e il Trentino. L’unico che può trovare una soluzione, forse, è Matteo Salvini”.

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2 Commenti

  1. Gentile Signor Ardito,
    a fronte dei suoi innumerevoli articoli di grande valore sulla necessità di rilancio economico e ambientale delle zone montuose più depresse (ad es. Sibillini), rimango basito davanti a questo articolo su beceri e provinciali litigi fra fazioni di un partito (Lega Nord) che sicuramente non ha molto a cuore le tematiche ambientali del nostro paese ma, poiché oggi va tanto di moda, non esita a urlare e dare contro a “vicini di confine” (che non solo sono connazionali ma pure membri dello stesso schieramento politico) in nome di un VERO (?) rilancio economico del ghiacciaio della Marmolada….
    Ma sciare sul ghiacciaio non è roba da irresponsabili? Non sarebbe l’ora di finirla di parlare di nuovi impianti sciistici nel 2018? Non crede sia un po’ anacronistico? Che bisogno c’è di dare tutto questo spazio a notizie così tristi? In aggiunta, non vedo nemmeno una vena polemica nel suo articolo. Montagna tv ha sdoganato anche il dogma dello sci in Marmolada in cambio del diritto di cronaca?

  2. Se il sito Funivie comunicava che la stagione estiva si sarebbe chiusa il 16 settembre, hanno prorogato per tutti gli altri eventuali escursionisti o solo per i Consiglieri del Veneto?La Giornata era splendida, le Dolomiti visibili dalla laguna…e dalla pianura .
    Intanto il ghiacciaio si va riducendo.Emergono oggetti bellici e pure resti umani.Si potrebbe tentare di ricoprire il manto di neve a fine stagione invernale, con enormi teloni riflettenti.Ma chi paga??

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