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Esce oggi “La montagna scintillante”, il libro postumo di Walter Bonatti

Esce oggi “la montagna scintillante”, il libro postumo di Walter Bonatti che racconta i giorni della spedizione che sessant’anni fa raggiungeva la vetta del Gasherbrum IV (7980 m) in Karakorum.

Nel libro, il racconto della scalata tuttora irripetuta, lungo un itinerario che richiese alla cordata di punta, formata da Walter Bonatti e Carlo Mauri, il superamento di tratti di scalata di V grado ad altissima quota e una durissima lotta, al limite dello sfinimento, a causa delle terribili condizioni meteorologiche che imperversarono sulla montagna nel corso della discesa verso il campo base.

Il racconto, scritto dal grande alpinista al ritorno dall’avventura, è rimasto nascosto per decenni e riemerge oggi – per farci rivivere una grande pagina della storia delle scalate himalayane – dall’Archivio Bonatti, che, su conforme volontà degli eredi, ha trovato collocazione e valorizzazione presso il Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino, ideale punto di riferimento dei 317.000 Soci del CAI e di tutti gli appassionati di alpinismo ed esplorazione.

La copertina del libro

Bonatti narra la vicenda rivelando molti particolari inediti della spedizione. Si sofferma sul ricordo dei compagni Carlo Mauri, Riccardo Cassin, Bepi De Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, Donato Zeni e Fosco Maraini. Racconta i dettagli e le difficoltà estreme del lento ed emozionante avvicinamento alla vetta e non nasconde le polemiche e le discussioni successive al rientro della spedizione in Italia. Un documento straordinario che restituisce la dimensione epica di una grande impresa attraverso le parole del suo indimenticato protagonista.

Dalla quarta di copertina

“Walter Bonatti rievoca la conquista del Gasherbrum IV da parte della spedizione italiana il 6 agosto del 1958. Un’epica impresa tra le nevi perenni del Karakorum, diversa da tutte le altre, compiuta su una via che nessuno mai più ripeterà nei successivi sessant’anni. Il racconto che si snoda in queste pagine, scritto dal grande alpinista al ritorno dall’avventura, è rimasto nascosto per decenni e riemerge oggi dall’Archivio Bonatti del Museo Nazionale della Montagna di Torino per farci rivivere una delle grandi pagine della storia delle scalate himalayane.

Bonatti riscrive la storia con rivelazioni sulla spedizione, il ricordo dei compagni Carlo Mauri, Riccardo Cassin, Bepi De Francesch, Toni Gobbi, Giuseppe Oberto, Donato Zeni e Fosco Maraini, i dettagli e le difficoltà estreme del lento ed emozionante avvicinamento alla vetta e qualche polemica al rientro in Italia. Un documento straordinario che restituisce la dimensione epica di una grande impresa attraverso le parole del suo indimenticato protagonista.”

Il libro è disponibile sia in libreria che in allegato con il Corriera della Sera o La Gazzetta dello Sport.

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Un commento

  1. Cara Giovanna, fuggi!
    Fuggi dalla folla, fuggi sugli itinerari dimenticati.
    Scappa nei valloni abbandonati, scappa sulle montagne fuori moda.
    Evita i rifugi piú affollati, dormi in tenda in un prato di stelle alpine (ne esistono ancora!).
    La montagna è ancora bella e solitaria. Bisogna solo cercarla con attenzione.
    Auguri!

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