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Svuotamento urgente del lago glaciale di Grand Croux in Valnontey, a rischio la popolazione

Avrà luogo oggi, meteo permettendo (nel pomeriggio è previsto un peggioramento), lo svuotamento del lago glaciale di Grand Croux, a 2.690 metri in Valnontey, Cogne. Il lago conterrebbe attualmente un volume di circa 70.000 metri cubi d’acqua, ragione per cui Regione Valle d’Aosta e Fondazione Montagna sicura vorrebbero mettere in pratica un intervento preventivo a tutela della pubblica incolumità.

Diverse segnalazioni d’allerta sono giunte dai tecnici della fondazione e dal Corpo di Sorveglianza del Parco Nazionale del Gran Paradiso circa la crescente massa d’acqua di fusione raccoltasi nel bacino del lago. Per questo motivo la Struttura Assetto Idrogeologico dei Bacini Montani della regione e il Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco hanno imbastito le operazioni di svuotamento programmato.

La storia recente del lago, la cui presenza è stata segnalata per la prima volta nel 2003, è segnata da una preoccupante instabilità. Solo nel 2016 il bacino era esondato a est, riversando in meno di 10 minuti oltre 5.000 metri cubi d’acqua, mettendo a rischio turisti e abitanti delle zone limitrofe. Non c’erano state vittime o danni ingenti, ma un intervento della Protezione Civile si era reso necessario per l’evacuazione di diverse persone. L’anno scorso il lago non si era formato, mentre quest’anno la quantità d’acqua accumulata è oltre 10 volte superiore a quella riversatasi nel 2016, aumentando considerevolmente il fattore rischio.

La soluzione che sarà messa in atto oggi dal Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco prevede l’utilizzo di numerose motopompe, che dovrebbero estrarre dal bacino un volume che va dai 7.000 ai 9.000 metri cubi d’acqua al giorno. Questo intervento dovrebbe richiedere poco più di una settimana per far calare il livello al di sotto della soglia di rischio. Al vaglio sono anche soluzioni più durature, come la creazione di un canale di scarico artificiale per mantenere sotto controllo costante il livello dell’acqua nel lago.

Di seguito le immagini del lago in un sopralluogo della Fondazione Montagna sicura:

Operazioni di svuotamento programmato del Lago Glaciale Grand Croux, comune di CogneFondazione Montagna sicura, centro di ricerca innovazione e formazione, su mandato della Regione Autonoma Valle d’Aosta – Struttura Idrogeologico Assetto dei Bacini Montani, gestisce il Piano di monitoraggio dei Rischi Glaciali si n dal 2012.A seguito delle segnalazioni dei tecnici di Fondazione Montagna sicura, scaturite da un controllo di routine delle immagini satellitari, e la segnalazione degli uomini del Corpo di Sorveglianza del Parco Nazionale del Gran Paradiso, in questi giorni, la Regione Autonoma Valle d’Aosta – Struttura Assetto Idrogeologico dei Bacini Montani ed il Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco ha disposto le operazioni di svuotamento programmato del Lago Glaciale Grand Croux.Il lago si trova a quota 2690 m sul margine del Ghiacciaio Grand Croux in Valle di Cogne, nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, ed è stato segnalato per la prima volta nel 2003. Il lago si forma ogni estate (ad eccezione dell’estate 2017) in una cavità creatasi per il progressivo arretramento del ghiacciaio ed ospita le acque di fusione della neve e del ghiaccio.Già nel 2016, l’acqua è riuscita ad aprirsi un varco nella sponda di ghiaccio che argina il lago verso EST provocando un’ondata di piena propagatasi lungo il Torrente Valnontey arrivando a lambire il campeggio Gran Paradiso. La piena non ha arrecato danni, ma ha comportato un intervento di Protezione Civile per l’evacuazione di persone.A distanza di due anni, a metà del mese giugno 2018, Fondazione Montagna sicura ha quindi segnalato la ricomparsa del lago. Gli studi, prontamente effettuati, indicano una superficie pari a circa 12.500 m2 con un volume di acqua maggiore rispetto al 2016 (10.000 m2). Pertanto, Fondazione Montagna sicura ha installato in loco gli strumenti necessari per il monitoraggio del livello del lago. Contestualmente, la Regione Autonoma Valle d’Aosta – Struttura Assetto Idrogeologico dei Bacini Montani ha deciso di avviare le procedure utili allo svuotamento del bacino, in base a criteri di efficacia e fattibilità. Fra le varie modalità di svuotamento possibili, si è deciso di procedere al pompaggio dell’acqua con motopompe. L’intervento, che sarà messo in pratica dal Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, consentirà di abbassare il livello dell’acqua di circa 5 metri e si stima che durerà circa 10 giorni. Come confermeranno il sopralluogo dell’11 luglio e la riunione del 12 luglio, le operazioni dovrebbero avviarsi il 16 luglio prossimo.

Posted by Fondazione Montagna sicura on Friday, July 13, 2018

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