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Alla scoperta della Valle d’Aosta con il Tour de Six. Ultime tappe

Una trentina di minuti in salita costante, seguendo il percorso dell’Alta Via, portano al Colle di Nana dov’è d’obbligo fermarsi per dare un ultimo sguardo al massiccio del Rosa che nelle prime ore della mattina si colora sotto i raggi del sole. Lo salutiamo per rincontrarlo poi al ritorno, nelle ultime ore di marcia di questo bel trek.

Prima di scendere sull’altro lato del colle però è giusto, per i più allenati e preparati, togliersi lo svizio di toccare i 3000 metri. Per farlo è sufficiente prendere una rapida deviazione che, per tracce, vi porterà in cima alla Becca Trecare (3033 m). Trecare vorrebbe significare montagna dei tre confini o dei tre angoli dato che dalla cima si originano tre valloni: quello di Nannaz, da cui siamo saliti; quello di Cheneil, verso cui scenderemo; e quello di Chamois, dove arriveremo in conclusione di tappa.

Ora inizia un’altra avventura: quella in Valtournenche, la valle del Cervino, e l’impatto è immediato. Basta infatti camminare per pochi minuti per trovarsi di fronte alla maestosità della Gran Becca che fa capolino, per la prima volta, dal Col del Fontaines. Sta sulla destra, ancora ricca di neve, imponente e attraente. Saluta i viandanti come una buona padrona di casa.

Ci osserva a lungo con la sua forma elegante, ci segue con lo sguardo mentre scendiamo in direzione Cheneil. Perdiamo quota per praterie, acquitrini, laghetti e nevai superstiti. La camminata è fresca e tranquilla fino quasi a valle quando si vira prepotentemente sulla sinistra per raggiungere la conclusione di tappa: Chamois con il rifugio l’Ermitage.

Arrivare all’Ermitage è un po’ come entrare in un’altra dimensione. Il rifugio si trova infatti a cinque minuti a piedi dal centro del paese di Chamois, un piccolo gioiello dove le auto non sono ammesse o, meglio, dove le auto non hanno possibilità di accedere. Unica possibilità infatti per raggiungere il piccolo centro alpino è prendere la funivia che sale da Buisson oppure, sempre da Buisson, incamminarsi per un irto sentiero che in pochi chilometri supera circa 700 metri di dislivello.

Vivere quassù significa avere un approccio privilegiato con la vita e l’ambiente. Qui si può avere tutto quel che il mondo moderno permette di avere, salvando dall’eccesso di modernità, dal consumismo sfrenato. È una perla, un piccolo gioiello incastonato sulla fiancata della Valtournenche.

In rifugio ci accolgono Antoine, Clarissa e il piccolo Xavier (il vero padrone di casa). Antoine, bravo alpinista e grande appassionato di fotografia, è un valdostano doc mentre Clarissa, ottima cuoca, svela le sue origini toscane non appena ci saluta. L’accento marcato non lascia dubbi sulla sua provenienza. I due, accomunati dalla passione per la montagna, han preso in gestione il rifugio alcuni anni fa e con il tempo sono diventati un punto di riferimento (per la montagna) qui a Chamois, dove il paese si perde tra le praterie all’ombra del Cervino.

L’ultimo giorno di trek inizia con il sole e una buona e abbondante colazione.

Oggi la partenza è tranquilla, anche se il sentiero abbastanza impegnativo. La salita verso il Colle Pillonet si fa infatti subito sentire, ma il dislivello non è da compiere in un sol balzo. Il bosco e la bellezza dei panorami alpini attraversati in quest’ultima giornata richiedono infatti numerose pause, anche solo per osservare un fiore o per meglio sentire il passo di qualche animale della foresta. La salita si spezza così in tante tranche che alla fine passano in fretta portando in modo piacevole fino ai 2702 metri del colle da cui lo sguardo spazia su un panorama unico nel suo genere. Da un lato il Monte Rosa, dall’altro il Bianco e il Gran Paradiso.

Con soli 4 giorni di cammino abbiamo potuto abbracciare quasi tutti i 4000 valdostani in un’esperienza che trascende il semplice camminare. Percorrere il Tour de Six è un modo per avere un incontro umano con chi la montagna la vive e la custodisce. È un anello che va di rifugio in rifugio, è un bel modo per approcciarsi alla montagna.

Oltre al percorso ad anello che abbiamo seguito esistono altre due soluzioni per gli amanti della montagna. Sul sito del percorso trovate infatti la possibilità di fare il vero e proprio Tour toccando i sei rifugi partecipanti e camminando per una settimana tra le bellezze della Valle d’Aosta; oppure potete scegliere di fare un percorso da tre giorni e ancora di accorpare le tappe e magari (se siete ben allenati) fare in quattro giorni il percorso da sette. Insomma, le possibilità sono tante per scoprire la Valle d’Aosta in un modo diverso e interessante.

Dettaglio tecnico

3a tappa: 

Rifugio Grand Tournalin – Rifugio L’Ermitage

Tempo: 3 h 40 min

Dislivello: 500 m

Lunghezza: 10 km

Difficoltà: E

4a tappa

Rifugio L’Ermitage – Champoluc

Tempo: 6 h 40 min

Dislivello: 884 m

Lunghezza: 14,500 km

Difficoltà: E

Scopri la prima parte del percorso

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