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Lupi e orsi in Trentino, sì all’abbattimento di esemplari pericolosi

E’ stato approvato nel tardo pomeriggio di ieri dal Consiglio provinciale di Trento il disegno di legge avanzato dalla Giunta regionale per la gestione autonoma di orsi e lupi.

La misura, avanzata qualche settimana fa, prevede la possibilità di catturare o, in caso di necessità, abbattere gli esemplari pericolosi che minacciano l’uomo o il sistema alpicolturale montano. La gestione degli animali problematici sarà affidata alla provincia, alla cui discrezione è lasciata la scelta delle misure da mettere in atto nei singoli casi.

L’approvazione del decreto legge è avvenuta con una larga maggioranza: 25 voti a favore, compresi gli assessori del Pd e il presidente Dorigatti, e 6 astenuti: gli altri esponenti del Pd e Manuela Bottamedi (Fi). L’unico voto contrario è stato di Filippo Degasperi (M5s). Non ha invece partecipato al voto Claudio Cia (misto).

Ora si attende il medesimo provvedimento anche dalla provincia di Bolzano, come annunciato dal presidente Arno Kompatscher.

Le reazioni

Come era prevedibile, l’approvazione ha generato dure reazioni da parte delle associazioni ambientaliste.
L’ENPA, l’Ente Nazionale Protezione Animali, ha chiesto al Governo di intervenire sollevando la questione di costituzionalità “perché – spiega l’associazione – è inconcepibile che un ente locale, per quanto dotato di ampia autonomia, possa con un atto unilaterale appropriarsi di una competenza statale, quale appunto è quella in materia di fauna selvatica. Insomma, secondo l’Enpa, il DDL ammazzaorsi e sterminalupi è un vero attentato alla sovranità del nostro Paese”. Del medesimo avviso anche la LAV che pone l’attenzione come il ddl deroghi le competenze spettanti in via esclusiva al Ministro dell’Ambiente dalla Direttiva Habitat e dal Decreto del Presidente della Repubblica 357/97, che dispone l’attuazione della Direttiva stessa. 

Ad intervenire anche Legambiente: “È vero che il ritorno dei grandi predatori pone gli agricoltori davanti a nuove sfide di adattamento nella gestione delle attività, sfide non facili. Tuttavia, nel conflitto con gli allevatori, la carta vincente per una convivenza accettabile è la prevenzione”. 

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