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Passo Sella, stop alle chiusure: quest’anno arriva tetto massimo di auto. Anche per il Lago di Braies

Passi dolomitici e traffico estivo; preservazione dell’ambiente (che è patrimonio dell’UNESCO) e tutela delle attività turistiche. Problematiche attuali, difficili da bilanciare. 

Così, dopo il test dell’anno scorso con la chiusura del Passo Sella i mercoledì di luglio ed agosto, dalle 9.00 alle 16.00, -contestato ferocemente dagli operatori turistici-, la Provincia di Bolzano quest’anno ci riprova, ma cambia strategia. 

Quest’anno il progetto #dolomitesvives, Dolomiti vive, propone due sperimentazioni, una per passo Sella e una per il lago di Braies.

Tetto massimo di auto al Passo Sella

Per quanto riguarda il Passo Sella, abbandonate le chiusure del traffico, dal 23 luglio si sperimenteranno le limitazioni del traffico, che saranno in vigore fino al 31 agosto 2018, da lunedì a venerdì, tra le ore 9.00 e le 16.00. L’obiettivo per quest’estate è una riduzione del traffico di circa il 20%: di mattina dovrebbero così poter transitare non oltre i 200 veicoli, mentre nel pomeriggio un numero compreso fra i 100 e i 150.

“Si potrà accedere al passo Sella con un pass gratuito della validità di un’ora da richiedere direttamente presso i punti informativi e di registrazione posizionati lungo la strada di accesso al passo da entrambi i versanti” ha spiegato Florian Zerzer, direttore di dipartimento e presidente del gruppo di lavoro #dolomitesvives, ovvero presso l’ex Hotel Miramonti a Plan de Gralba e a Ruacia a S.Cristina sul versante altoatesino, e presso il Lupo Bianco, a Mazzin nonché a Canazei e Alba su quello trentino. Oppure l’ottenimento del pass potrà avvenire online il giorno prima dell’accesso tramite la app Open Move; sarà rilasciato previa identificazione di targa e veicolo e con validità limitata a un’ora. Libero transito sarà consentito ai mezzi a trazione elettrica, ai mezzi pubblici, agli ospiti delle strutture ricettive della zona del passo Sella e alle persone che al passo hanno il posto di lavoro, ai mezzi di soccorso. Le relative autorizzazioni straordinarie dovranno essere richieste presso i Comuni.

Ovviamente, l’offerta del trasporto pubblico sarà potenziata. “Ogni 15 minuti, sia di mattino che di pomeriggio sarà a disposizione un collegamento con bus del trasporto pubblico da Ortisei per raggiungere passo Sella”, ha detto l’assessore Mussner ricordando la possibilità di avvalersi anche degli impianti funiviari come ad esempio della nuova cabinovia “Sassolungo”.

Al lago di Braies rispettando l’ambiente

Per proteggere il delicato ecosistema del Lago di Braies dal 16 luglio al 16 settembre la strada da Ferrara fino al lago, che sopporta durante i mesi estivi il transito di circa 7.000 veicoli al giorno, sarà chiusa quotidianamente al traffico veicolare dalle ore 10:30 alle 14:00. L’assessore Mussner ha invitato all’uso dei mezzi pubblici, bus e treno, per raggiungere il lago che sono stati adeguatamente potenziati. I visitatori potranno lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento per complessivi 240 posti. “Durante la chiusura avranno il permesso di transitare solo i bus della linea 442 provenienti da Dobbiaco attraverso Villabassa e un servizio di shuttle con partenza da Monguelfo” ha ricordato il direttore di dipartimento Valentino Pagani. Sono previste alcune eccezioni.

Con i bus della linea 442 è possibile viaggiare con biglietti singoli e abbonamenti del trasporto pubblico secondo le normali tariffe applicate. I passeggeri in possesso di carta-ospite nel periodo della chiusura della strada pagano un supplemento di 3 euro a persona per ogni viaggio. Per il servizio shuttle pagano 3 euro a persona per ogni viaggio tutti gli ospiti dai sei anni in su. Gli appassionati delle camminate potranno raggiungere il lago dal parcheggio di Ferrara sul sentiero 1 in circa un’ora e mezzo. 

 

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4 Commenti

  1. Dopo la poco convincente esperienza di Dolomitesvives 2017, si riparte quest’anno e a stagione ampiamente iniziata con un nuovo tentativo che già dalla descrizione sembra creare solo confusione e inutile inquinamento causato dalle macchine che resteranno in attesa di salire al Passo Sella. Staremo a vedere, ma questa volta la speranza è che chi ha elaborato queste soluzioni si prenda quantomeno la responsabilità delle scelte visto che incidono sui turisti e sulle tasche di tutti noi, soprattutto alla luce di quello che la Regione TNAA ha bruciato e investito con Dolomitesvives lo scorso anno per le centinaia di corse di autobus che sono salite al Passo Sella con pochissimi passeggeri a bordo, facendo poi credere di aver creato un’iniziativa di grande successo. A documentare ci sono dei filmati estremamente chiarificatori e in genere le iniziative di successo si cerca di ripeterle e non mi pare ciò stia accadendo. Queste sperimentazioni hanno invece fatto passare il messaggio di un paesaggio dolomitico contaminato e fragilissimo e ad altissimo rischio quando di fatto il traffico sui passi risulta negli anni in continua diminuzione e con automezzi sempre meno inquinanti e rumorosi. Unesco certifica sui passi basse concentrazioni di tutti gli inquinanti e comunque inferiori a quelli presenti nelle vallate sottostanti. Basta leggere questo (http://www.dolomitiunesco.info/wp-content/uploads/2017/04/Studio_Passi-dolomitici.pdf)
    Dovremmo andare fieri del fatto che le Dolomiti siano finalmente diventate una destinazione mondiale e abbiamo ora il piacere di ospitare turisti provenienti da tutti i continenti che alla fine però, nel corso di quest’estate 2018, si troveranno le strade chiuse e con difficoltà saranno in grado di organizzare gli spostamenti utilizzando le informazioni disponibili. Risulta infatti già complicatissimo per i locali capire come spostarsi, figuriamoci ad esempio per un cliente asiatico e in generale per tutti i turisti in transito ai passi e che spesso non alloggiano in valle.
    Da varie settimane è attivo il servizio di bus sulla Grande Strada delle Dolomiti ( che invece di valorizzare si vorrebbe chiudere ) e intorno al Gruppo del Sella, ma è praticamente impossibile capire quando e dove passano gli autobus in quanto alle fermate mancano gli orari. Se l’idea è quella di incrementare l’utilizzo dei mezzi, ritengo avrebbe forse più senso creare un’App dedicata al sistema di trasporto pubblico piuttosto che per accedere ad una strada di montagna.
    Alla data odierna e a meno di un mese all’inizio della chiusura del Sella persino il sito internet Dolomitesvives, che nemmeno descrive il nuovo evento, riporta la sperimentazione dello scorso anno e gli orari del 2017. Come inizio non è pare certo il massimo.

  2. Esperimento 2017 poco convincente? De gustibus.
    L’estate scorsa ero in trentino e sono salito in più occasioni per arrampicare in sella e sassolungo, salendo appositamente nei giorni e orari di chiusura dei passi, non sopportando di scalare in un ambiente da autodromo di fomula uno (motivo per cui ho sempre evitato come la peste il sella in alta stagione).
    Zero problemi nel parcheggiare l’auto a canazei. Zero problemi nel prendere la navetta che partiva ogni 20/30 minuti e a un costo ridicolo, due euro mi pare. Zero stress grazie all’assenza per i tornanti degli immancabili pullmann e camper imballati a 10 all’ora che fanno tappo sbuffando fumo nero e incastrandosi coi pulmann in senso contrario. Zero frastuono durante la scalata grazie all’assenza degli assordanti amanti dei grand prix motociclistici e dei raduni ducati e harley. Zero problemi al ritorno con navette puntuali e senza fare fila grazie ai passaggi frequenti. Non mi è parso affatto che ciononostante mancassero orde di turisti paganti nei (carissimi) ristori e bar del passo.
    Morale: io chiuderei al traffico i passi dolomitici più congestionati in tutti i giorni dell’alta stagione, estiva e invernale. Ma non per quelle poche ore centrali, bensì dalle 06 alle 24.

    1. Gentile Paolo. Ma il problema di fondo dunque per Lei qual è? Il rumore delle moto mentre arrampica? Bene, controlliamo gli scarichi delle moto prima di salire e la velocità dei mezzi e vedrà che in brevissimo tempo quasi tutti si adegueranno, senza inventarsi costosissime iniziative perché se il prezzo del biglietto dell’autobus che ha pagato lo scorso anno era simbolico, lo era perché le due Province hanno speso per le 9 giornate di Dolomitesvives 2017 complessivamente circa 400,000 Euro anche per far salire al Passo Sella quasi 1000 (mille) corse di autobus, precisamente 110 per ogni mercoledì con un tasso di riempimento ridicolo. Mi pare quantomeno strano che Lei tutti questi autobus non li abbia notati. Ritengo perciò che l’operazione dello scorso anno non solo possa essere definita “poco convincente” ma persino fallimentare sia dal punto di vista economico che ecologico, poi… de gustibus e vedremo cosa accadrà quest’anno, per ora non si sa ancora nulla e mancano pochi giorni con i turisti già disorientati.
      Chiudiamo pure tutto come consiglia, ci aggiungerei però anche il Passo Costalunga e il Passo San Lugano dove il traffico è attualmente rispettivamente il doppio ed il triplo/quadruplo del Sella, così la prossima volta potrà prendere comodamente il bus direttamente a Trento o a Bolzano, evitandole persino di dover parcheggiare a Canazei. Morale: le rinunce vanno bene, l’importante che siano gli altri a farle.

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