Arrampicata

Madonna del Trad, una nuova falesia nel lecchese

Tutte le buone idee, come anche le cattive, si manifestano generalmente in due modi: sotto la doccia oppure sorseggiando un calice di birra. La oro bella idea ha preso forma circa un anno fa proprio davanti alla birretta di rito post allenamento al pannello.

Parlando come al solito di arrampicata, pareti lontane e vicine è venuta fuori questa fantomatica falesia, situata ad Imbersago (LC) sulle colline brianzole della valle dell’Adda. I più giovani di noi avevano sentito parlare dell’esistenza di questa mitica falesia, mentre i più stagionati la ricordavano con nostalgia” dice Giacomo Regallo. 

Chiodata oltre trenta anni fa da alcuni arrampicatori brianzoli e caduta in disuso a causa della proliferazione di falesie ben più interessanti su tutto il territorio lecchese. Dopo un paio di perlustrazioni, fatte più per curiosità e dovere di conoscenza storica, Giacomo ed alcuni amici dell’associazione Tubisoel hanno cominciato a prendere in considerazione l’idea di rivalutare l’area e renderla nuovamente scalabile.

Dato lo scarso interesse di carattere sportivo che la richiodatura di questa parete avrebbe suscitato nei fortissimi tira-tacche della zona, grazie alla sua conformazione è stato deciso di rivalutare l’area con la ferrea ottica inglese, seppur mitigata dalla presenza di soste fisse, dell’arrampicata tradizionale. No spit, sì a friends e nut“.

I lavori di ripristino della falesia sono iniziati nella primavera del 2017 con la pulizia della parete dalle vecchie protezioni e soste, composte per la maggior parte da soluzioni casalinghe decisamente “interessanti”. Successivamente è stata eliminata tutta la vegetazione cresciuta in anni di totale abbandono e sistemato il sentiero di accesso. “Parallelamente alla sistemazione della vecchia falesia, gli “eroi del leverino” hanno iniziato la pulizia di un secondo settore, in modo di poter allargare in futuro l’offerta arrampicatoria” ci spiega Giacomo. 

La scalata risulterà a molti decisamente particolare, svolgendosi su di una liscia placca appoggiata di arenaria compatta, solcata da un fitto sistema di fessure ed attraversata diagonalmente da un’intrusione di conglomerato tipico della valle dell’Adda.

Per quanto riguarda il settore alto, sono attualmente presenti 7 tiri di circa 12-15 metri di sviluppo, con difficoltà contenute tra il 5c-6c. Nel settore ancora in lavorazione prenderanno prossimamente forma tiri decisamente più lunghi, difficili sia nella scalata che nel piazzamento delle protezioni.

Veniamo ora all’argomento chiave – ci dice Giacomo -: l’utilizzo delle protezioni mobili, consigliamo vivamente di non lesinare nella quantità e di doppiare i piazzamenti dove possibile, data la particolare morbidezza della roccia. Per alcuni tiri utilizzare due corde (basta una singola da 60 doppiata) in modo da far lavorare correttamente le protezioni. La scala di gradazione delle difficoltà che rispecchierebbe nel migliore dei modi l’arrampicata in questa falesia sarebbe quella inglese, considerando però il fatto che in pochi la conoscono, è stato deciso di utilizzare la scala francese per quanto riguarda l’impegno tecnico della scalata ed un’altra scala da 1 a 5 per la proteggibilità. Tenete dunque conto che un grado basso, potrebbe risultare più impegnativo di uno più alto ma con protezioni migliori”.

Tutti i lavori sono stati svolti dai membri dell’associazione Tubisoel, un “gruppo di amici che con passione, fatica e tante risate sperano di aver regalato un nuovo parco giochi a tutti i climber!”,

Si segnale che nel settore basso sono ancora nel pieno dei lavori, il grosso è stato disgaggiato, mancano da pulire le fessure intasate di terra e piazzare le soste. Si chiede dunque che vengano lasciati sul posto tutti gli attrezzi e le corde fisse lasciate in parete.Si invita inoltre ad aiutare a tenere pulito il sentiero e la base della falesia.

Accesso: 

La falesia si trova nel comune di Imbersago (Lc) nei pressi del santuario di Madonna del Bosco.

Si raggiungono in macchina i parcheggi del Santuario; alle spalle dello stesso si sale lungo una scala ciottolata, della via crucis, dopo circa venti metri, dietro la prima cappella della stessa, parte una traccia di sentiero in traverso verso sinistra che conduce in 5 minuti alla comoda base del settore superiore della falesia.

Esposizione: 

La falesia è esposta a est, nei mesi estivi riceve sole solo fin verso le 13.00, permettendo una frequentazione pomeridiana.

Anche se asciuga velocemente è meglio evitare il giorno immediatamente successivo a precipitazioni abbondanti, a causa delle caratteristiche dell’arenaria.

Attrezzatura:

Su tutte le linee di salita è stata posizionata una sosta a fix con catena e anello chiuso. Non sono presenti moschettoni fissi di calata ed è pertanto necessario fare manovra.

Sono necessari una buona selezione di nut, friend medio-piccoli e micro, eccezionalmente su qualche linea risulta utile, ma non indispensabile un #3 BD.

Elenco dei tiri:

Scala difficoltà: 

Grado 1: Protezioni buone e facilmente posizionabili
Grado 2: Protezioni buone non sempre facilmente posizionabili, qualche passo obbligato
Grado 3: Protezioni da discrete a buone, alcuni passi necessitano un poco di decisione
Grado 4: Difficile da proteggere, qualche protezione potrebbe essere dubbia
Grado 5: Molto difficile da proteggere, qualche protezione potrebbe essere solo psicologica

    Difficoltà   Proteggibilità Difficoltà protezioni
1 Lore ha in  mente altro 6a+ 12 mt Prima protezione alta poi facilmente proteggibile Grado 2
2 Osare come il sardo 5c 12 mt Difficile da proteggere nella prima parte Grado 3
3 Buconi

_diretta

6a

6a+

14 mt Si protegge bene con misure medio piccole e micro Grado 2
4 Tubisoel Crack 5c 15 mt Negli ultimi metri è possibile usare un #3 Grado 1
5 Coraggio liquido 6a+ 15 mt Un passo obbligato a metà Grado 2
6 Pensa al gufo 6b 15 mt Un passo impegnativo protetto con micro friend o micro dadi Grado 3
7 Ghiro mannaro 6c 15 mt Usare due corde, doppiare le prime protezioni. Grado 4

 

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