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Simone Moro si confessa a tutto tondo a BergamoTV

Intervista a tutto tondo a Simone Moro quello che si è raccontato ai ragazzi del liceo scientifico Galilei di Caravaggio nel Media Center dell’Eco di Bergamo e trasmessa dal programma “Via Novelli Social Club” in onda su Bergamo Tv. 

Parla di alpinismo, delle sue spedizioni, di allenamento, ma per una volta si sbottona maggiormente parlando anche della sua vita personale. I figli, sua moglie, quanto guadagna e suo papà che gli ha trasmesso, con qualche trucco, la passione per la montagna. Un Simone Moro che si racconta e confessa, concedendo anche qualche simpatico siparietto con una spaccata in diretta da fare invidia. 

 

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17 Commenti

  1. Grandissima persona, molto disponibile come devono essere tutti quelli che amano la montagna; che dire, tanta ammirazione e un po’ d’ invidia per tutto quello che riesce a fare. Assolutamente non sono un esperto, sono uno che ha fatto e fa, solo delle cammellate nei rifugi dell’arco alpino, contento di tutto quello che riesco a vedere.

  2. Spero di non sembrare il classico polemico, ma è veramente fisicamente possibile sopravvivere dopo 800 metri di caduta libera in 4 metri di neve? Giuro che è solo una curiosità tecnica.

    1. Su neve, di casi ce ne sono, anche se rari. Ricordo che qualcuno uscì illeso dopo essersi fatto tutto il canalone neri in brenta, ma anche il grande berhault sul pelvoux di metri se ne fece parecchie centinaia. In valanga poi vari travolti sono usciti miracolosamente illesi dopo centinaia di metri.

  3. Ma, come dice il conduttore al minuto 11:54, “come Wile Coyote”?
    Non scivolando/rimbalzando o travolti, ma cadere da quasi tre Tour Eiffel su 4 metri di neve. Non riesco proprio a immaginarmi come possa fisicamente essere possibile.

    1. Non avevo visto il video (complimenti a moro, che a dispetto delle immancabili invidie è un eccellente comunicatore, quasi a livello messner!). E’ evidente che il conduttore non va preso alla lettera. Quell’incidente fu causato da una scarica o valanga sulla sud di un ottomila dove non ci sono tutti quei metri in perfetta verticale. Le cronache e moro stesso mi pare dicessero che si ritrovò nella neve polverosa dopo aver superato vari salti di roccia, che è la cosa più probabile.

    1. L’ignoranza pervade il web, non sto nemmeno a spiegare le motivazioni a sostegno di Moro, chi lo conosce o almeno ci prova a conoscerlo sa benissimo che non mente di certo. Prima di giudicare informarsi per favore e se non è il vostro campo lasciate stare ogni commento , troppo spesso ci sono ingegneri che vogliono fare i chirurghi e viceversa. A parte questo penso che il conduttore non abbia saputo valorizzare a pieno Simone, a tratti mi è parso anche un po’ ridicolo e sbruffone ma è un parere personale. SALUTI

    2. Come puoi usare il mio nik, non esiste un’ elementare controllo per non usare lo stesso nik per due diverse persone per favore pubblicate il commento io sono enri del solo commento al giorno 18 grazie.

  4. Ma appunto, che palle queste polemiche. Se e’ riuscito a sopravvivere cadendo da un’altezza di 800 metri, beato lui e siamo tutti contenti. Sara’ stata fortuna o un miracolo, tutto qui

  5. Ma poi stiamo parlando di un supereroe. Uno che sopravvive a meno mille gradi, vuoi che non riesca ad atterrare vivo da 800 metri? Grande Simone!

  6. Ma io non sono quell’ enri li del 19 gennaio come è possibile che un’ altra PERSONA USI IL MIO NIK ? io sono solo quello del 18-01

  7. Ringrazio lo staff di Montagna.tv per avermi pubblicato le due smentite al commento enri del giorno 19, io non l’ho scritto e nemmeno l’ ho pesato. Fino a quando questo equivoco non sarà chiarito smetterò di lasciare commenti, cosi se qualcuno userà di nuovo il mio nome sarete sicuri che non sarò io ed il burlone informatico sarò facilmente individuabile. Naturalmente continuerò a leggervi con tanto piacere.

    1. Ciao Enri, abbiamo modificato il nome al commento da te indicato, così per non generare confusione.

  8. Adesso aspettiamo la relazione della “spedizione” siberiana a millemila gradi sotto zero, dove vivono e lavorano persone normali

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