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2017 record con oltre 300 interventi per il Soccorso Alpino FVG. Aumentati anche i morti

​Il Presidente del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, Vladimiro Todesco, traccia un bilancio a conclusione del 2017, sottolineando gli aspetti più rilevanti dell’attività del servizio regionale del CNSAS – FVG. E’ stato un anno importante, sia dal punto di vista istituzionale, sia in termini numerici di interventi effettuati su tutto il territorio regionale, sia per le attività di formazione e crescita continua dei trecentosessantacinque tecnici volontari che fanno parte della nostra realtà. “Per il servizio regionale è stato un anno molto impegnativo. Per la prima volta nella nostra storia gli interventi di soccorso superano le trecento unità: ad oggi se ne contano in tutto 306, per un totale di 357 persone soccorse, 1250 giornate7/uomo (oltre 8000 ore di lavoro) e un bilancio negativo di 42 vittime recuperate (nel 2016 erano 36). Sono state numerose e considerevoli per l’impegno che hanno comportato anche le attività di aggiornamento dei nostri tecnici, che hanno condotto ad una loro crescita in termini di professionalità a livello nazionale e internazionale, sia per la delegazione alpina che per la delegazione speleo. Quest’ultima ha organizzato una esercitazione a livello internazionale nella zona del Canin con la partecipazione di speleologi provenienti da Slovenia e dall’Ungheria. E infine, ultimo ma non meno importante, il nostro sodalizio ha ottenuto un significativo riconoscimento istituzionale con la legge regionale n.24/2017 Disposizioni per la valorizzazione e il potenziamento del Soccorso Alpino regionale. Con questa legge il CNSAS – FVG, inserito come organo tecnico nella sanità regionale, è parte di un sistema regionale integrato con Protezione Civile e Corpo Forestale Regionale”.

In anticipo sui tempi canonici degli ultimi anni si è aperta la stagione invernale, che al momento, fortunatamente, non ha comportato interventi di rilievo collegati all’attività scialpinistica ed escursionistica, nonostante il considerevole numero di praticanti riversatisi già da metà novembre sulle nostre montagne. “Le condizioni di innevamento richiedono sempre un’attenta capacità di valutazione e molta esperienza, a maggior ragione dopo la carenza di neve delle ultime due stagioni. Noi siamo comunque sempre presenti presso l’elibase di Tolmezzo con un nostro cinofilo da valanga e con un tecnico di soccorso in supporto all’elicottero della centrale operativa di Udine: un servizio che viene svolto con la collaborazione della Protezione Civile Regionale. Tutti i tecnici turnisti sono comunque preparati ed addestrati sulle tecniche di ricerca travolti da valanga.”

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