AlpinismoStoria dell'alpinismo

31 dicembre 1988: Krzysztof Wielicki raggiunge la cima del Lhotse in solitaria

Fu un “ultimo dell’anno” 1988 molto particolare quello di Krzysztof Wielicki. L’alpinista polacco, che in questi giorni si sta avvicinando al campo base del K2 come capo spedizione, il 31 dicembre di quell’anno raggiunse, in solitaria, la vetta del Lhotse (8.516 metri) aggiudicandosi la prima assoluta invernale, senza ossigeno, alla quarta montagna più alta della terra. 

Dopo aver scalato in invernale la cima dell’Everest nel 1980 e del Kangchenjunga nel 1986, Wielicki si aggiudicava un altro primato importante. E’ stato infatti il primo a raggiunger in solitaria d’inverno la vetta di un ottomila. Wielicki quell’inverno era in Himalaya insieme alla spedizione “Belgian Everest Winter Expedition” composta da belgi e polacchi. L’obiettivo principale della spedizione era l’Everest, dal quale però i belgi si ritirarono a metà dicembre. Sul Lhotse, invece, i polacchi arrivarono fino a campo 3, a 7.400 metri, il 30 dicembre. L’ultimo giorno dell’anno solo Wielicki se la sentì di salire fino alla vetta. Arrivò in cima nonostante poco tempo prima avesse avuto un grave infortunio alla schiena scalando sul Bhagirathi II.

 

 

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