Cronaca

Lombardia: più di 10 interventi in 24 ore. 2 i morti. L’appello ed i consigli del Soccorso Alpino

È un lungo bollettino quello del Soccorso Alpino lombardo di questa domenica, che ha visto tanti escursionisti recarsi in montagna attirati dalla bella giornata.

Nel lecchese è stato ritrovato stamattina senza vita un escursionista disperso da ieri. Dopo il rinvenimento della sua auto parcheggiata, i soccorritori hanno perlustrato la zona e individuato il suo cane, vivo, in un canale ripido poco sotto le piste di sci-alpinismo dell’Alpe Paglio. L’uomo era scivolato per circa 200 metri, riportando diversi traumi. Non indossava né ciaspole, né ramponi. È stato recuperato con barella portantina e portato a valle. Impegnati una trentina di tecnici della Stazione di Valsassina – Valvarrone (Premana, Vervio e Barzio).

Nel bresciano, invece, si sono concluse nella notte le operazioni di recupero per un escursionista partito in mattinata. Il corpo dell’uomo, che è risultato ben attrezzato, è stato trovato in un canale nella zona del Monte Dosso Alto, a una quota di circa 1800 metri. Le condizioni del terreno erano molto difficili, con presenza di ghiaccio e neve.

A metà mattina è stato poi effettuato ancora una volta nel lecchese un intervento per recuperare il 50enne scivolato sul Grignone. L’uomo, in seguito alla caduta in un canalone, è stato trasferito con l’elisoccorso in codice rosso all’ospedale Manzoni di Lecco, cavandosela con un trauma cranico.

In Val Brembana, bergamasca, in prossimità di Cima Venturosa, un intervento per tre precipitati a causa del ghiaccio. Ad essere recuperata anche una quarta persona che si trovava in una zona molto ripida e scoscesa poco distante ma non era con loro. Quattro gli elicotteri impegnati per evacuarli. I tre erano usciti per un’escursione, ma non avevano i ramponi, attrezzatura importante per muoversi sul ghiaccio riducendo la possibilità di scivolare.

Altro intervento sempre in bergamasca: in Presolana due uomini si sono infortunati nella zona del canale Bendotti. L’allerta è giunto in tarda mattinata da parte del 118. L’incidente è avvenuto a una quota di circa 1900 metri. I due alpinisti sono stati portati in ospedale.

Un ragazzino è stato soccorso sempre nel pomeriggio per un trauma cranico. Era con i genitori per una passeggiata nella zona di Collio Valtrompia, Brescia, ma è scivolato e ha battuto la testa. La Centrale ha allertato il Soccorso alpino, V Delegazione Bresciana.

Altro intervento in mattinata per la Stazione di Breno della V Delegazione Bresciana CNSAS. Una donna di circa 35 anni è scivolata in un canale mentre era in escursione con un’altra persona nella zona del Colle di San Glisente. È intervenuto l’elicottero da Brescia, pronta a partire anche una squadra territoriale dal centro operativo di Esine.

Intervento in notturna, da mezzanotte all’alba, invece per recuperare la scorsa notte due sci-alpinisti portati in salvo solo grazie all’intervento congiunto di CNSAS e Rega Svizzera. Uno di loro era caduto nella zona del bivacco Valzellazzo – Cimon della Bagozza. Scivolato per un centinaio di metri, aveva dolore alla spalla e a una gamba. La Centrale ha attivato le squadre territoriali del CNSAS lombardo della Stazione di Schilpario, pronti a partire anche alcuni tecnici da Clusone, e la Rega – Guardia aerea svizzera di soccorso, intervenuta con due elicotteri abilitati per il volo notturno. Un mezzo ha recuperato l’infortunato e lo ha trasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’altro, illeso, è stato portato al bivacco.

 

L’appello del Soccorso Alpino

Un invito alla massima cautela arriva anche dalla XIX Delegazione Lariana del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Il 17 dicembre del 2000 fu una giornata tragica in Lombardia, con numerosi incidenti, anche mortali. C’erano condizioni ambientali molto simili a quelle di adesso, con poca neve e molto ghiaccio e il Soccorso alpino punta sulla prevenzione per evitare il ripetersi di interventi analoghi. Sopra le nevicate degli ultimi giorni è piovuto e il rigelo ha formato uno strato di ghiaccio molto duro e insidioso. Le giornate terse invitano inoltre ad andare in montagna ma è opportuno farlo con grande attenzione. 

Valutate meticolosamente l’itinerario, programmatelo in ogni dettaglio. Siate consapevoli delle vostre competenze, senza dare per scontato l’inganno dell’esperienza: ciò che può essere valido in una determinata situazione potrebbe non esserlo affatto in un’altra, perché le variabili in gioco sono molte. Fondamentale avere quindi le capacità tecniche, l’attrezzatura adatta, meglio non avventurarsi su zone a rischio, per esempio con versanti rivolti verso nord o in prossimità di creste esposte al vento. Ascoltate i consigli di chi conosce bene la montagna e il territorio: quando necessario, avere l’umiltà di fare un passo indietro e la pazienza di attendere condizioni migliori per godere la passione della montagna possono salvarvi la vita. 

Inoltre, ci troviamo nel periodo dell’anno in cui le giornate sono più corte e le ore di luce a disposizione sono ridotte: l’oscurità cala in tempi molto rapidi e questo è un fattore che può essere determinante in caso di incidente. Gli interventi in notturna infatti sono più complessi e in genere richiedono più tempo. Con le temperature molto basse, si rischia di rimanere esposti a rischi maggiori e alle conseguenze dell’ipotermia. Controllate le previsioni meteorologiche e i bollettini neve e valanghe: nei prossimi giorni non dovrebbero esserci grandi cambiamenti, quindi OCCHIO!

 

 

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