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Incidente sul Cervino: speravano di arrivare prima del maltempo

Ieri la notizia di un incidente sul Cervino in cui una donna ha perso la vita a causa di un fulmine, grave il compagno di cordata, che però è riuscito a chiamare i soccorsi. Erano alpinisti aperti, già andati in vetta al Cervino. 

Abbiamo sentito Lucio Trucco, gestore del Rifugio Teodulo, guida alpina del Cervino e soccorritore da tanti anni: “I due ragazzi, un uomo e donna del Nevada, hanno dormito venerdì sera al Rifugio Teodulo. Abbiamo parlato del Cervino per quasi un’ora, gli ho detto di fare attenzione che ci sarebbe stata neve, grandine, di stare attenti ai temporali. Loro sono comunque partiti sabato mattina per andare alla capanna Carrel, dove hanno dormito. Domenica mattina sono partiti per fare il Cervino dalla parte italiana per poi scendere dalla svizzera” ci racconta.

“Hanno dovuto usare i ramponi a causa della neve per le grandinate del giorno prima ed i tempi di salita si sono dilatati e così hanno fatto tardi, arrivando in vetta attorno alle 19.30/20.00 nel pieno del temporale. Un fulmine li ha presi quando erano attaccati alla croce, lei è morta subito, lui è rimasto con dei traumi, ma è riuscito a chiamare il soccorso. Noi non siamo riusciti ad intervenire perché il tempo era brutto, sono andati su quelli di Air Zermatt all’una e mezza di notte ed hanno recuperato la ragazza morta e lui in condizioni gravi per ipotermia e traumi” spiega Trucco.

“Il maltempo era previsto, lo sapevano, ma probabilmente credevano di arrivare in vetta prima del temporale, ma non ce l’hanno fatta per la condizione della neve. Arrivavano dall’America e volevano salire e ci hanno provato, non dando tanta importanza al meteo perché in estate il temporale è temporale, ma quelli di questi giorni sono stati un po’ particolari, molto intensi”.

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2 Commenti

  1. Arrivati in cioma alle 20, partendo dalla Carrel?? Mi sembra tardissimo…
    Dal mio punto di vista a quell’ora bisogna esser fuori dai fastidi…
    anche senza temporali, già scendere a quello’ora avendo sulle gambe la fatica della salita era una bella sfida…

    1. La sfida dei matti che neanche il più grande degli alpinisti avrebbe mai fatto.
      C’è modo e modo di abbracciarsi la croce.

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