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Andare per ghiacciai, cosa portare?

Il materiale che bisogna portare se si ha intenzione di fare una escursione su ghiacciaio deve essere allo stesso tempo sufficiente e necessario (come si dice in matematica).

Bisogna tenere in considerazione che il pericolo da evitare e saper affrontare è il crepaccio: proprio in questi giorni ho avuto una ulteriore conferma del fatto che i crepacci sono nascosti nei punti dove meno te lo aspetti, anche dove passano decine e decine di persone slegate tutti i giorni, ignare che sotto i loro piedi si aprono oscure e profonde “caverne”.

Assolutamente necessari sono i ramponi (veri) e la piccozza, che deve essere a portata di mano, non fissata allo zaino. Altrettanto importante è calzare l’imbragatura, che deve essere correttamente regolata, a cui agganciarci anelli di cordino per nodi autobloccanti, moschettoni di sicurezza, carrucola, bloccantino, discensore (piastrina) per sosta e per eventuale doppia, un chiodo da ghiaccio – materiale che bisogna saper usare in caso di autosoccorso (come nel caso dell’artva, pala, sonda in valanga).

Indispensabile, come è stato più volte detto in questi giorni, è la corda, che fa aprire un capitolo al quale ognuno da la sua lettura! È buona norma portarsi una corda singola (non una mezza corda – le singole sono ormai leggerissime) di lunghezza di almeno 30 metri (di più nel caso di cordata da 4/5 componenti).

L’abbigliamento deve essere adeguato: scarpe (almeno da trekking pesanti), guanti (anche di riserva), casco, occhiali da sole molto protettivi, pantaloni lunghi (calzamaglia eventuale), abbigliamento a strati per il busto senza mai dimenticare una giacca antivento con cappuccio ed un piumino, berretto di lana, cappellino da sole e crema solare. Il GPS è importante: la nebbia sul ghiacciaio è una brutta bestia!

A parte il materiale bisogna imparare la corretta progressione su ghiacciaio a corda lunga su tratti piani (non troppo lunga! Dipende dal numero di componenti e dalla pericolosità del ghiacciaio), corta su pendio in salita e discesa con attenzione alla crepaccia terminale.

Tanta esperienza è indispensabile, che può essere acquisita anche con le Guide Alpine.

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