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Ecco perché è meglio camminare in montagna

Una ricerca austriaca condotta dall’Università di Innsbruck pubblicata sulla rivista PlosOne ha cercato di spiegare i vantaggi che derivano dal fare attività  fisica in un ambiente montano rispetto a un ambiente chiuso come una palestra.

Sono state selezionate quaranta persone sane, uomini e donne, e si è cercato di indagare come un allenamente prolungato e meno intenso possa aumentare la soddisfazione e il piacere e quindi spingere a una maggiore regolarità nell’attività fisica. 

Prima di cominciare le sessioni di allenamento i partecipanti hanno compilato un questionario relativo ai propri stati d’ansia e di umore. Come primo allenamento è stato chiesto  ai partecipanti di camminare, collegati a un cardio frequenziometro, con una guida alpina per tre ore in montagna, mantendo un passo che consentisse loro anche di conversare. Il giorno dopo è stato proposto lo stesso dislivello e la stessa intesità di camminata ma questa volta in una palestra su un tapis roulant. Anche se dislivello e intensità erano uguali al giorno prima, la media della frequenza cardiaca dei partecipanti è risultata più alta nella passaggiata in montagna. Inoltre nei questionari compilati dopo le due sessioni tutti i partecipanti hanno affermato che fosse meno faticoso camminare in montagna rispetto che nella palestra. Il terzo giorno i partecipanti sono stati lasciati in una stanza, ancora per tre ore, liberi di chattare, leggere un libro o navigare su internet.

Nonostante la ricerca abbia il limite di esseresi focalizzata su una sola ripetizione delle tre fasi dell’esperimento, i risultati emersi dai questionari compilati alla fine delle tre sessioni hanno evidenziato come sia sempre preferibile il moivimento alla staticità. Inoltre il fatto di camminare immersi nella natura ammirando i panorami montani ha inciso favorevolemente sull’umore e allo stesso tempo, a parità di sforzo indoor, la fatica viene percepita meno.

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Un commento

  1. Che articolo.
    Qualcuno ce l’ha con le palestre o bisogna per forza dipendere da questi studi scientifici per capire se qualcosa ti crea piacere o memo?!?

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