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Europeo Lead: Ondra secondo. Grande Laura Rogora. Ospiti d’eccezione: Mauro Corona e Simone Moro

Fisico asciutto, non un filo di grasso ma meno possanza (quantomeno visiva) degli altri arrampicatori, naso aquilino, il viso del classe 1982 Romain Desgranges, vincitore dell’ultima tappa del Campionato Europeo Lead 2017, in Val di Fassa, traspare esperienza in ogni poro, oltre ad una innata classe che lo fa muovere sulle pareti come fosse un mimo francese degli anni ’60, solo che questa volta è aggrappato all’insù con tutte le proprie forze.

E ce l’ha fatta, Romain, ha messo a segno un altro colpo di una carriera sterminata, doppiamente soddisfatto poiché ha battuto lo showman Adam Ondra, forse troppo sicuro di portarsi a casa la vittoria lungo una via che pareva ricalcata ad esaltare le caratteristiche del fenomeno ceco. “Sono felicissimo – dirà Desgranges – vincere è sempre fantastico, ma farlo contro un campione come Adam Ondra ti fa capire di essere il miglior climber che ci sia”. Ondra pare accettare la sconfitta ma è visibilmente amareggiato, consolato dalla fidanzata, dagli amici e dal numerosissimo pubblico venuto ad ammirare le gesta di questi incredibili spidermen.

Adam è stato comunque capace di regalare uno spettacolo unico, chi poteva altrimenti librarsi in cielo attaccando solamente con i piedi ed incitando il pubblico nelle fasi finali della competizione, sfuggitagli quando sembrava cosa fatta. Un trionfo più che meritato per Desgranges, sempre in testa dall’inizio alla fine di quest’Europeo, con due Top nelle qualificazioni, un 50 in semifinale ed un 49 in questa emozionante finale. 47+ per Ondra, prese replicate dal terzo classificato, l’austriaco Jakob Schubert, ma con più tempo d’esecuzione. Lo stesso che ha “fermato” lo sloveno Domen Skofic (45) dalla vetta, poiché i climbers hanno solo sei minuti per raggiungere il punto più alto della parete.

Skofic ha tentennato un po’ troppo nelle fasi finali, giocandosi così la possibilità di arrivare sino in fondo. Chiude prima di lui lo svedese Hannes Puman (46), un cognome un perché, rimasto sulla “sedia del campione” a lungo prima che Schubert gli rubasse provvisoriamente lo scettro. Sesto l’erede di Desgranges, Thomas Joannes (35+), mentre chiude settimo il nostro Marcello Bombardi (28), possente modenese che ferma la propria corsa con le braccia attaccate ad una presa intermedia, perdendo tuttavia contatto con i piedi e finendo inesorabilmente “a terra”. Strepitoso Europeo comunque per l’azzurro. 

Stesso discorso per la piccola (ma grande) Laura Rogora, la romana chiude al sesto posto assoluto, ma per lei solo complimenti, ad appena sedici anni i margini di miglioramento sono a dir poco sterminati: “Sono felicissima, arrivare qui è già un grande risultato”. Verhoeven è un cognome particolare in zona Paesi Bassi, un cognome che rimanda subito al dir poco robusto Jeroen Verhoeven, ex portiere di Ajax e Volendam che per il proprio fisico decisamente voluminoso ed inusuale ad un tale livello venne soprannominato Pizza Man. La belga Anak Verhoeven si aggiudica il titolo Europeo Lead con un punteggio di 50 che prevale nettamente sulle avversarie dirette Mina Markovic (35+) e Jessica Pilz (35+), rispettivamente slovena ed austriaca: “Adoro la montagna e gareggiare qui è un sogno, ho cercato di rimanere concentrata ed una volta raggiunta la cima ho provato una sensazione unica”. Fuori dal podio l’altra slovena Janka Garnbret che così bene si era comportata nelle recenti prove. Salomè Romain chiude quinta, Laura Rogora sesta mentre completano la classifica delle arrampicatrici l’austriaca Katharina Posch e la francese Nolwenn Arc, atleta classe 2000 “battuta” nell’età solamente dall’azzurra classe 2001. 

A seguire le gesta dei fenomeni dell’arrampicata vi erano anche due ospiti d’eccezione, lo scrittore, alpinista e scultore Mauro Corona, capace di aprire oltre 300 vie di scalata nelle Dolomiti d’Oltre Piave: “Non c’è un appiglio reale che sia uno! Non so come facciano a rimanere attaccati, l’arrampicata ha fatto passi da gigante in avanti, fanno un uso dei talloni dei piedi che è sensazionale”, accompagnato da Simone Moro: “I commenti che facciamo sono incredibili, ci sembra tutto impossibile, gli atleti fanno una serie di compressioni impressionanti, da questi ragazzi c’è solo da imparare”. 

Classifiche Lead

 Maschile

1 Desgranges Romain FRA; 2 Ondra Adam CZE; 3 Schubert Jakob AUT; 4 Puman Hannes SWE; 5 Skofic Domen SLO; 6 Joannes Thomas FRA; 7 Bombardi Marcello ITA; 8 Lehmann Sascha SUI; 9 Samoilov Fedir UKR; 10 Ghisolfi Stefano ITA

Femminile

1 Verhoeven Anak BEL; 2 Markovic Mina SLO; 3 Pilz Jessica AUT; 4 Garnbret Janja SLO; 5 Romain Salomé FRA; 6 Rogora Laura ITA; 7 Posch Katharina AUT; 8 Arc Nolwenn FRA; 9 Chanourdie Julia 1996 FRA; 10 Doumont Heloïse BEL

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2 Commenti

  1. Avevo visto 15 anni fa una gara di arrampicata e mi ero annoiato. Ho visto questa e una di boulder e sono diventate molto più divertenti. Sono atleti fenomenali. La plastica non fa per me e per quelli solo roccia ma bisogna dirlo sono fenomeni e quando vanno in montagna , pochi, ci ridicolizzano

  2. La localita’ delle gare non ha tanta importanza…forse in quadrano per brevi istanti il paesaggio circostante .Poi la scenografia della palestra e’ sempre simile , geometrica e futurista.Cambia la posizione degli aggeggi.Indispensabile la presenza di striscioni che pubblicizzano lo sponsor locale.

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