Recensioni prodotti

Storie di prodotti: dalla lana della nonna a Polartec®

Maurizio Gallo

Stavamo preparando la spedizione al Mc Kinley: due giovani climber padovani con quasi nessuna esperienza, almeno per me, di alta quota, freddo intenso, e cosi decidemmo di andare da Shuster, negozio già allora famoso di Monaco di Baviera. Partimmo in moto in due la mattina presto e tornammo la sera stessa con uno zaino pieno di un fornelletto Hush, di una tenda a tunnel leggerissima, ma soprattutto di una tuta intera pelosa blu scura di derivazione nautical che ci aveva subito colpito; lungo la strada di ritorno trovammo anche il tempo di fermarci ad Isera, sede dell’azienda WILDNIS – primogenita dell’attuale Montura, dove acquistammo i sacchi a pelo o meglio i sacchi a pelo a strati 3 a testa da inserire uno nell’altro a seconda della temperature: il primo caso di “guscio” della mia vita. Ricordo benissimo anche quando entrai in un negozio vicino a San Francisco e mi imbattei nel primo giubbotto di “pile” grigio, col collo altissimo, che ancora oggi ogni tanto tiro fuori dall’armadio e funziona ancora bene.

Poi, dopo quelle storie americane sicuramente traumatiche ma molto istruttive, abbiamo iniziato a considerare che bisognava cambiare il nostro modo di vestire quando andavamo in montagna. La maglietta di lana della mamma con le maniche corte, la camicia sempre di lana Carlo Mauri ed il maglione rosso fatto a mano andavano sostituiti con qualcosa di più efficace e che potesse garantire traspirabilità, rapida asciugatura ed un peso contenuto.

Abbiamo iniziato ad acquistare i primi capi di fibre sintetiche varie (polipropilene, capilene e chi più ne ha più ne metta) con effetti non sempre ottimali soprattutto per quanto riguarda la traspirabilità, infatti rimanevano umidi e freddi e quando dovevamo asciugarli la sera al rifugio o in tenda mensa ai campi base una disastrosa puzza si diffondeva dappertutto.

Ricordo di aver condiviso la tenda con Kurt Diemberger durante una spedizione al Lhotse. Kurt indossava fin da Katmandu una salopette in pile arancione che non si toglieva mai di giorno e di notte, per fortuna che la sua simpatia faceva pensare ad altro…

Dopo diversi anni di varie elaborazioni di fibre sintetiche qualche azienda, ricordo Ortovox fra le prime, ha riproposto capi in lana, naturali, ecologici, antiallergici, ecc., che rimangono caldi anche se bagnati di sudore; io dopo averli provati sono tornato alle nuove fibre sintetiche, che a mio parere garantivano maggior trasferimento del sudore verso l’esterno lasciando la pelle asciutta.

Norrøna

Oggi I tempi sono cambiati

Norrøna e 66° North

Con Maurizio Gallo abbiamo avuto la possibilità di testare alcuni nuovi prodotti in Polartec® e ne siamo rimasti veramente sorpresi positivamente: negli ultimi anni non avevamo più provato questa fibra, preferendo quasi sempre materiali diversi che credevamo fossero il massimo. Invece dobbiamo ricrederci. 

Polartec® Alpha®

Norrøna

Il Polartec® Alpha® è un materiale sintetico impiegato in giacche leggere, gilet, pantaloni e guanti. Una giacca in Polartec® Alpha® è perfetta come mid layer (strato secondario), ma in condizioni climatiche miti può essere anche indossata come capo esterno. Rispetto alla piuma o al PrimaLoft, il Polartec® Alpha® non è costituito da fibre soffici, ma da un tessuto in poliestere in grado di immagazzinare il calore corporeo nelle sue numerose camere d’aria. Le fibre di alta qualità sono lavorate tra gli strati di materiale: il sudore fuoriesce all’esterno per evaporare rapidamente.

L’alta traspirabilità rendono le giacche ed i gilet Polartec® Alpha® adatti agli sport di montagna che richiedono sforzi intensi e prolungati (ad esempio scalate e scialpinismo). Questo tessuto sintetico scalda anche in condizioni di bagnato, impedisce il raffreddamento del corpo ed anche di fare un “bagno di sudore” all’interno del capo.

Poiché l’isolamento Alpha® non scivola tra materiale esterno ed interno e le fibre non fuoriescono, secondo il produttore Polartec® si possono utilizzare come superficie e fodera interna materiali traspiranti a struttura aperta. In aggiunta, i capi d’abbigliamento con Polartec® Alpha® hanno un peso davvero contenuto e sono facilmente comprimibili.

Noi abbiamo usato la giacca per lo scialpinismo e l’abbiamo trovata un perfetto equilibrio tra traspirazione e protezione dal vento e, grazie al cappuccino, da leggere nevicate.

Norrøna

Polartec® Power wool™

Polartec® ha introdotto una combinazione tra fibra naturale, la lana, e fibre sintetiche in modo tale che sia più efficace rispetto ad una semplice sovrapposizione dei due materiali. In tal modo si mantiene il corpo asciutto e caldo risolvendo una serie di problemi per lo strato vicino alla pelle tipici della lana.

Molto traspirante, combina le caratteristiche della lana merino con le fibre sintetiche, che rendono il prodotto più durevole e con un ridotto tempo di asciugatura. Si ottiene così un capo performante in diverse condizioni climatiche: con il caldo e con il freddo, con tempo asciutto o bagnato.

Abbiamo trovato eccezionale il rapporto calore garantito/peso del capo: praticamente nullo l’ingombro e il peso nello zaino!

66° North

66° North

Abbiamo provato anche due capi di 66° North, azienda che non conoscevamo, in Polartec® power wool™: uno più leggero, che abbiamo testato con temperature miti, ed uno più pesante che abbiamo usato in condizioni più fredde. Come strati a pelle ci siamo trovato in entrambi i casi molto bene. Siamo rimasti soddisfatti della termicità, ma soprattutto della traspirabilità e dalla rapidissima asciugatura che lascia sempre asciutti, garanzia di confort e di sensazione di calore.

Poi una nota eccezionale riguarda l’odore che risulta molto inferiore rispetto a quello che abbiamo provato con capi di altri tessuti.

 

Conclusioni: entrambi i tessuti nelle versioni diverse di Norrøna e 66° North (la prima più colorata e accattivante, la seconda più classica – giudizio puramente estetico) sono veramente molto validi ed efficaci. Vale la pena di modificare il guardaroba e provare l’utilizzo sul terreno: sarà difficile farne a meno una volta provati.

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