Alpinismo

Il premio "Consiglio" a Barmasse et al

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LECCO — Hervé Barmasse e Simone Moro per la prima salita del Beka Brakai Chhok, Francesco Fazzi per la via aperta con lo spagnolo Santiago Padros sull’Ama Dablam e Fabio Leoni, Elio Orlandi e Rolando Larcher per la nuova via sull’imponente parete est della Torre Centrale del Paine. Queste le tre spedizioni vincitrici dell’ultima edizione del premio Paolo Consiglio. E con questo Barmasse fa tris: il primo italiano a riceverlo per la terza volta.

Il premio Paolo Consiglio riservato alle spedizioni extraeuropee "leggere" che svolgono attività alpinistica di tipo esplorativo (vette mai salite o vie nuove), in stile alpino e in sostanziale autonomia da iniziative commerciali è stato consegnato sabato scorso 23 maggio a Lecco.
 
A dividerselo per questa edizione sono tre spedizioni. La prima è quella di Simone Moro ed Hervé Barmasse, che con questo diventa il primo alpinista italiano ad esserselo aggiudicato ben tre volte. Il primo era stato consegnato all’alpinista valdostano per il Trip One in Karakorum, la spedizione del 2005 di "Up project", progetto alpinistico inventato da Luca Maspes e Agostino Da Polenza.
 
Il secondo per la prima salita dell’inviolata parete nord del Cerro San Lorenzo, il Trip Two sempre di "Up project", realizzato nel 2006. E quest’anno il terzo in carriera, consegnato per la prima salita assoluta del Beka Brakai Chhok, alto 6970 metri, compiuta in stile rapido e leggero nell’estate 2008 con l’amico Simone Moro.
 
Il premio Paolo Consiglio è andato poi ad altre 2 spedizioni. Quella del bellunese Francesco Fazzi, che con lo spagnolo Santiago Padros ha aperto “Free Tibet”, un itinerario di alta difficoltà sulla parete ovest dell’Ama Dablam. E quella sulla Torre Centrale del Paine, in Patagonia, di Fabio Leoni, Elio Orlandi e Rolando Larcher. I tre alpinisti hanno aperto una nuova via di 1260 metri con difficoltà di 7°/A3+, quasi completamente in libera: “El Gordo, el Flaco y l’abuelito” sull’imponente parete est.
 
Il premio Paolo Consiglio, uno dei più importanti riconoscimenti del Club Alpino Accademico Italiano, venne istituito nel 1997 per ricordare le imprese extraeuropee e l’attenzione all’ambiente dell’omonimo alpinista romano, uno dei nomi più in vista dell’alpinismo nel dopoguerra.
 
 
Valentina d’Angella
 
 
Foto courtesy of Simone Moro www.simonemoro.com

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