Alpinismo

Alex verso gli 8000m di Colle Sud. Carlos in ospedale a Kathmandu

Alex è oltre quota 7000 e presumibilmente sta salendo verso campo 4, che normalmente è posizionato a Colle Sud, qualche metro sotto quota 8000. La posizione del suo campo 3 dalle notizie che ha postato e dalla traccia del GPS è attorno ai 7000 m, 350 più in basso del campo tradizionalmente posizionato sulla parete del Lhotse che poi, passate le Fasce Gialle, una formazione di rocce emergenti dal ghiacciaio, attraverso lo Sperone del Ginevrini, una schiena di detriti rocciosi, dà accesso al Colle Sud.

Non sappiamo se tra il suo campo 3 e il Colle posizionerà una tenda intermedia, potrebbe essere saggio, anche se la sua determinazione lascia intendere che sia già ben acclimatato e in gran forma e in grado di passare di superare i 1000 metri di dislivello che lo separano dal fatidico Colle.

Carlos Rubio invece è stato portato via da campo 2, 6400 m, con un elicottero a causa di problemi polmonari riconducibili evidentemente all’ipossia e probabilmente a un’infezione polmonare grave. Rubio è ora a Kathmandu, in ospedale e le sue condizioni sono migliorate. Come talvolta accade ai neofiti dell’alta quota, in questo caso con l’aggiunta delle durissime temperature invernali, il primo impatto e l’inesperienza delle reazioni del proprio fisico possono essere negative. Carlos Rubio è poi un atleta molto forte, il suo fisico è come un motore sofisticato che fa fatica ad adattarsi ad una combustione “sporcata” dalla mancanza di ossigeno. Solo una buona esperienza personale e un po’ di fortuna riescono in alta quota a far rendere perfettamente fisici sportivamente molto preparati. Sarà per la prossima.

Alex invece, contrariamente alle sue stesse pessimistiche previsioni, quando scriveva dal campo base che sarebbe stato fortunato ad arrivare a campo due, sta salendo e bene. Lo avevamo scritto che avrebbe trovato meno difficoltà di quelle che s’immaginava. La sua di esperienza è tra le più complete al mondo e non c’è dubbio che si stia giocando al meglio la partita dell’Everest d’inverno. Con lui ora ci sono 2 dei 7 sherpa, gente tosta che pare supportarlo nel migliore dei modi, anche i fotografi e cineoperatori riescono a seguirlo a distanza e lui è certamente capace di realizzare ottime immagini.

Certamente il vento che s’imbottiglia a 8000 nella gola di Colle Sud, tra Everest e Lhotse, per scendere lungo la parete sottostante e poi nella Valle del Silenzio, è potente. Di sicuro fa un freddo siderale. La neve però è pochissima e il percorso pulito, su terreno duro.

Alex comunica anche che, nella fretta dell’evacuazione con l’elicottero, il GPS (racetracker) che traccia in tempo reale il percorso di chi lo porta è rimasto nella sacca di Carlos. Siamo sicuri che vista la passione per la comunicazione di Alex qualche urlo di disappunto l’avrà lanciato nel vento della Valle del Silenzio, nonostante il positivo risultato alpinistico.

 

Il messaggio di Carlos Rubio dall’ospedale:

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